TERAMO – Ai genitori, che oggi pomeriggio hanno seguito in collegamento la prima edizione di UniteDoc, il rettore Dino Mastrocola ha chiesto di intitolare la Scuola di Dottorato dell’Università di Teramo, di cui è stata appena annunciata l’istituzione, a Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano dell’Università di Cambridge torturato e ucciso al Cairo il 25 gennaio 2016. Il Rettore, nel ringraziare la famiglia Regeni, che si è resa disponibile, ha sottolineato che «l’intitolazione della Scuola di Dottorato dell’Università di Teramo, con i suoi sette percorsi nei diversi campi del sapere, vuole far sì che il nome di Giulio Regeni sia impresso in tutte le pergamene dottorali dell’Ateneo, pergamena che Giulio, per un vile e ancora impunito delitto, non è riuscito ad avere».

UniteDoc è la prima cerimonia pubblica di conferimento dei diplomi di Ph.D e di benvenuto ai 35 dottorandi iscritti al nuovo ciclo all’Università di Teramo. Dopo la consegna dei 52 diplomi da parte del Rettore e della delegata di Ateneo all’Alta formazione in ricerca Barbara Barboni, è stato conferito il Premio alla memoria di Giulio Regeni (III edizione).

I VINCITORI DEL PREMIO GIULIO REGENI

Sono sette, uno per ogni corso di dottorato, i dottori di ricerca ai quali è stato conferito il Premio Giulio Regeni dell’Università di Teramo, nel corso di UniteDoc, la cerimonia di consegna dei diplomi di Ph.D.

  • Sara Ponziani «…per l’approccio multidisciplinare in ambito biologico, chimico e medico che hanno arricchito la sua formazione di ricerca su sviluppo e produzione di molecole ad attività antitumorale» (Dottorato di Biotecnologie cellulari e molecolari, coordinatore prof.ssa Barbara Barboni).
  • Davide Trentacoste «…per il percorso di formazione svolto nelle attività del Dottorato e nel quadro della co-tutela internazionale con l’Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3» (Dottorato in Studi storici dal Medioevo all’Età Contemporanea, coordinatore prof. Paolo Coen).
  • Annalisa Scroccarello «…per la sua attività di ricerca che ha contribuito all’avanzamento delle conoscenze nel campo dei nanomateriali» (Dottorato in Scienze degli Alimenti, coordinatore prof. Mauro Serafini).
  • Andrea D’Alessio «…per la capacità di stabilire rapporti di ricerca con importanti centri di studio esteri» (Dottorato in Processi di armonizzazione del diritto tra storia e sistema, coordinatore prof.ssa Paola Bellocchi).
  • Simone Morelli «…per l’elevata produttivita? scientifica in termini di numero di pubblicazioni e di qualità? delle riviste scientifiche internazionali indicizzate» (Dottorato in Scienze mediche veterinarie, Sanità pubblica e Benessere animale, coordinatore prof.ssa Cristina Di Francesco).
  • Sara Santella «…per l’ampia e appassionata ricerca sul grande tema dell’autorità e del potere» (Dottorato in Governo dell’impresa, dell’amministrazione e della società nella dimensione interazionale, coordinatore prof. Romano Orrù).
  • Giovanni Provvisiero «…per l’apporto alla letteratura nell’analisi della disciplina della governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza» (Dottorato in Economic and Social Sciences, coordinatore prof. Christian Corsi)

Il discorso del Rettore

Ai Dottorandi e ai Dottori di Ricerca dell’Università di Teramo, ai vincitori del Premio “Regeni”, a Giulio Regeni e ai suoi genitori che ogni giorno, da quasi sette lunghi anni ci insegnano che non bisogna mai smettere di cercare la verità

Oggi, per la prima volta, l’Università di Teramo dedica una cerimonia ufficiale all’accoglienza dei nuovi Dottorandi, ai Dottori di Ricerca che hanno concluso il loro percorso e ai vincitori della terza edizione del Premio “Giulio Regeni”.

Uno dei significati di questa giornata è rappresentato dalla nostra volontà di ringraziare i Dottorandi per averci scelto e i Dottori di Ricerca per l’apporto di crescita che hanno dato ai diversi filoni di ricerca di cui si sono occupati e, pertanto, per il contributo fornito alla crescita del nostro Ateneo.

Un altro profondo significato di questa cerimonia è dato dalla presenza dei familiari di Giulio Regeni e dell’avvocato che li accompagna, perché Giulio era un giovane ricercatore, uno di voi, che noi dobbiamo sentire sempre vicino quando si parla ai giovani, ai loro valori, ai loro sogni.

Non sono stato in grado di trovare parole mie sufficientemente delicate per non acuire il vuoto che la perdita di un figlio lascia nei suoi genitori, pertanto ho rubato una frase di Violeta ad Isabel Allende: «Sentii che mi ero svuotata dentro, ero una cavità sanguinante, l’aria non mi arrivava, le ossa di cera, l’anima in fuga e il mondo continuava a girare come nulla fosse…».

Giulio con il suo martirio ha lasciato un’impronta indelebile del suo passaggio nelle vostre vite e, se permettete, in modo diverso, anche nelle nostre.

Giulio è stato il figlio studioso, carismatico, curioso del mondo che ognuno vorrebbe avere, ma è anche stato il ricercatore che aveva intrapreso un percorso di dottorato immergendosi in una realtà lontana e sconosciuta con lo scopo di trovare dati e riscontri alle ipotesi della sua tesi. Giulio si era recato “sul posto”, non si era limitato allo studio a distanza, incoraggiato a farlo da chi lo guidava. Il resto purtroppo è quel buco nero che ci inghiotte tutti quando pensiamo a cosa è accaduto, non solo durante i giorni della tragedia, ma anche successivamente.

Noi oggi siamo qui, nel luogo più significativo del Nostro Ateneo, l’Aula Magna, oltre che per consegnare le pergamene ai Dottori di Ricerca e per dare il benvenuto ai nuovi Dottorandi, per consegnare i premi “Regeni” ai vincitori della terza edizione e sottolineare la volontà di intitolare la nostra nascente Scuola di Dottorato a Giulio Regeni e a chiederne l’autorizzazione ai suoi genitori, perché Giulio nella sua breve vita ci ha insegnato come i ricercatori devono approcciarsi allo studio e perseguire gli obiettivi che si sono dati.

L’intitolazione della Scuola di Dottorato dell’Università di Teramo, con i suoi sette percorsi nei diversi campi del sapere, vuole far sì che il nome di Giulio Regeni sia impresso in tutte le pergamene dottorali dell’Ateneo, pergamena che Giulio, per un vile e ancora impunito delitto, non è riuscito ad avere.

Voi Dottori di Ricerca che siete arrivati a questo prestigioso traguardo sapete come è appassionante costruire con tanta sana curiosità, da pochi elementi, con un lavoro di paziente e attenta esplorazione, un percorso nuovo, non indagato precedentemente e quanta soddisfazione dia il riuscire ad allacciare fili che sembravano tra loro, all’inizio, lontani.

Vi auguro di poter continuare il percorso di studio e restituzione alla società del vostro sapere.

Vi auguro, inoltre, che nel prosieguo del vostro cammino di ricerca agiate sempre tenendo presente che esistono sfaccettature diverse, che l’oggettività dei dati deve sempre guidare la vostra esplorazione e che dalla fine di ogni vostro lavoro si evinca che siete cresciuti e infine spero che non vi abbandoni mai la luce del sapere e della scoperta, questo per voi e per noi tutti.

Grazie a Giulio Regeni per il suo esempio, grazie ai suoi genitori che ogni giorno con la loro tenacia ci insegnano che non bisogna mai smettere di cercare la verità e la giustizia.

Grazie a voi, alla professoressa Barbara Barboni, delegata alla formazione per la ricerca che ha dato lustro e risalto ai nostri percorsi dottorali, ai coordinatori, ai vostri professori e familiari che con il loro inesausto entusiasmo e affetto vi hanno guidati verso questo traguardo.

Un abbraccio, il Vostro rettore