TERAMO – Al Parco della Scienza si è tenuta un’iniziativa organizzata dalle società Te.Am. Teramo S.p.a. e Mo.Te. Montagne Teramane S.p.a. con la collaborazione del Comune di Teramo e la partecipazione della società Humana People to People.
L’industria tessile ha enormi impatti ambientali. E’ un settore caratterizzato da una impronta ecologica importante. Secondo il Circular Economy Action Plan della Commissione Europea, il tessile è il quarto settore per maggior impiego di materie prime “primarie” ed acqua (dopo alimentare, costruzioni e trasporti) e il quinto per emissioni di gas effetto serra.
Dal 1975 la produzione mondiale di fibre tessili è quasi triplicata. Oggi il 60% delle fibre tessili sono sintetiche. Il poliestere è la fibra più utilizzata, prodotta da processi ad alta intensità di carbonio che richiedono più di 70 milioni di barili di petrolio ogni anno. Le fibre rimanenti provengono principalmente dal cotone, che utilizza terra e acqua.
I dati pubblicati dalla Commissione Europea e dal Parlamento Europeo mostrano che l’industria tessile è responsabile del 10% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra (più dell’intero trasporto aereo e marittimo messi insieme). Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, gli acquisti di prodotti tessili nell’UE nel 2017 hanno generato ca. 654 kg di emissioni di CO2 equivalente per persona. Si stima che la produzione tessile, per quanto riguarda le pressioni sui cambiamenti climatici, genera ca. 15-35 tonnellate di CO2 equivalente per tonnellata di tessili prodotti, posizionandosi al quinto posto tra i settori industriali che emettono il maggiore numero di emissioni in atmosfera. posizionandosi al quinto posto tra i settori industriali che emettono il maggiore numero di emissioni in atmosfera.
Ogni cittadino europeo e teramano consuma in media ogni anno ca. 26 kg di prodotti tessili e ne smaltisca ca. 11 kg. Gli indumenti usati possono essere esportati al di fuori dell’UE, ma per lo più vengono inceneriti o portati in discarica (87%). A livello mondiale, meno dell’1% degli indumenti viene riciclato come vestiario, in parte a causa di tecnologie inadeguate.
Nel Comune di Teramo e nei Comuni del comprensorio montano in cui è attiva la raccolta degli abiti usati e dei rifiuti tessili, gestita dalla società HUMANA PtP attarverso apposite convenzioni, sono stati raccolti circa 150.000 kg con una raccolta pro-capite pari a 2,10 Kg/ab/anno di cui il 67% è effettivamente avviato a riutilizzo.
L’iniziativa inserita tra le azioni della settimana europea della riduzione dei rifiuti ha la finalità di far conoscere l‘impatto della produzione e dei rifiuti tessili sull’ambiente, di presentare il complesso quadro normativo che caratterizza il settore, di illustrare le modalità di gestione attive nel Comune di Teramo e nei Comuni del comprensorio montano della Provincia di Teramo e di migliorare le performance di raccolta pro-capite allineandole alla media nazionale.
L’iniziativa si articolerà attraverso quattro interventi relativi:
La gestione dei rifiuti tessili (Quadro normativo di riferimento, dati e informazioni nazionali e regionali sulla gestione degli indumenti usati e dei prodotti tessili ed impatto della produzione dei rifiuti tessili sull’ambiente) – Dott. Franco Gerardini;
Focus sulla gestione degli indumenti usati e dei prodotti tessili nel Comune di Teramo – Dott. Sergio Saccomandi/Ing. Alessandra Di Giuseppe;
Focus sulla gestione degli indumenti usati e dei prodotti tessili nei comuni del comprensorio montano della Provincia di Teramo – Dott. Nicola Salini;
La filiera virtuosa dei rifiuti tessili: l’esperienza di un operatore privato – Dott. Massimo Fraticelli, rappresentante della società HUMANA PtP;
Tavola rotonda conclusiva.
Il Dott. Franco Gerardini: “In questa settimana dedicata alla prevenzione e alla riduzione dei rifiuti cerchiamo di sensibilizzare e far conoscere ai cittadini e agli studenti l’importanza di portare a riciclo un abito usato, che di per sé rappresenta un elemento impattante sull’ambiente, solo se pensiamo che per l’acqua costituisce un fattore inquinante al 20%. Il settore tessile consuma oltre 79 miliardi di metri cubi di acqua all’anno e costituisce il 10% di tutte le emissioni di gas climalteranti. Il valore della circolarità è alto, perché questo materiale può essere riutilizzato come nuove materie prime”.
L’assessore Martina Maranella ha ricordato che “il Comune di Teramo, già dall’ottobre del 2020, aveva iniziato una collaborazione con Humana ‘People to people’ per cercare di ridurre il più possibile il rifiuto urbano residuo, proprio per portare buone pratiche sul territorio teramano. Oggi la collaborazione la prosegue la Te.Am. S.p.a. per conto del Comune, e i numeri sono in aumento. Adesso sappiamo che anche i tappeti, le coperte e le lenzuola possono essere recuperati e questo ci pone un nuovo obiettivo su una strada già intrapresa anni fa”
Il presidente della Teramo Ambiente, Dott. Sergio Saccomandi ha spiegato come il tessile oggi sia “tecnologicamente avanzato e va alla ricerca di materie prime primarie e questo ci permette di aiutare a non distruggere l’ambiente. La Te.Am. è ‘orientata’ verso questo nuovo fronte, che punta decisamente verso l’incremento del riciclo dei rifiuti”