TERAMO – Applausi a scena aperta per il Teramo che batte meritatamente (1-0) una forte Juve Stabia grazie ad un secondo tempo da Teramo: pressing asfissiante, raddoppi di marcature senza fine ed un cuore grande così.

Due le standing ovation evidenziatesi: la prima per Mimmo Mungo, uscito ad una manciata di minuti dalla fine, l’altra per Massimo Paci, sorridente e vincente, sotto la tribuna, dopo la vittoria. Sono le due fotocopie di una squadra che ha fatto oramai innamorare la tifoseria biancorossa, la quale, purtroppo, potrà continuare a seguirla, almeno fino al prossimo 24 novembre, senza più accedere, neanche con un numero limitato, al “Bonolis”. Oggi erano in 666, non pochi, ma neanche tanti: questo Teramo meritava e avrebbe meritato, in futuro, decisamente di più.

Con Cappa al posto di Costa Ferreira, Paci schiera inizialmente 4 under, non pochi, contro una formazione decisamente più esperta e, forse, anche più ricca nell’organico. Il primo tempo è stato decisamente più equilibrato, anzi gli stabiesi, in almeno tre circostanze, si sono fatti pericolosi con Troest che di testa colpisce male nel cuore dell’area (11°), con Romero (16°) che dribbla in piena area e poi conclude con un sinistro pericoloso, fuori non di molto e alla mezz’ora, quando da un corner di Mastalli ed una indecisione nell’uscita di Lewandowski, è Tentardini a ricacciare letteralmente dalla porta un pallone che sembrava vi fosse, inesorabilmente, destinato. Il Teramo non è stato però a guardare, anzi, paradossalmente, le due occasioni a proprio favore sono state più importanti. La prima con un paratone di Tomei su Cappa al minuto 23 e la seconda al 32°, con il classico tiri tu o tiro io tra Pinzauti, Mungo e Arrigoni con quest’ultimo che, alla fine, non ha trovato lo spazio giusto.

Nella ripresa Padalino inserisce Bovo per Berardocco infortunatosi sul finire della prima frazione di gioco ma al 4° arriva il gol partita, nato, manco a dirlo, da un pallone rubato sulla mediana da Cappa che Pinzauti (quanta corsa… – ndr) controlla sull’out destro prima di servirlo ad Arrigoni. Il capitano, dai 30 metri, in posizione centrale, controlla e lascia partire un bolide di sinistro sul quale Tomei resta semplice spettatore. Sarà il goal partita, alla fine, anche se i biancorossi ci proveranno ancora con Lasik (7°), con Cappa (8° e 13°), con Mungo (15°), con Arrigoni (22°) e con Di Francesco (in campo per Cappa dal 20°) al 29°. L’unico tentativo ospite, un colpo di testa, mal calibrato, di Romero, a sette minuti dalla fine.

Lo strapotere fisico del Teramo, alla lunga, ha avuto marcatamente il sopravvento, tale da legittimare chiaramente la quarta vittoria in campionato che era già stata condita da due pareggi. Il cammino è da grande squadra, davvero. E non crediamo di stare a vivere un sogno.

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