TERAMO – Questa mattina il questore Carmine Soriente e il vicario Alessandro Di Blasio hanno visitato il Pronto soccorso e la sala videosorveglianza dell’ospedale di Teramo. Una visita che si collega alle ricorrenti aggressioni che avvengono al personale sanitario negli ospedali di tutto il Paese. Ad accompagnare i due visitatori, il direttore generale Maurizio Di Giosia, quello di presidio Carlo Di Falco e il direttore del Dipartimento di emergenza e urgenza, nonché del Pronto soccorso Anna Rita Gabriele.
Il questore ha annunciato che entro la prossima settimana sarà destinato al posto di polizia dell’ospedale un ispettore, per cui le unità in forza alla struttura passeranno da tre a quattro. “Il nostro scopo è migliorare la sicurezza in ospedale, visti gli episodi di violenza che si registrano in tutt’Italia – ha dichiarato il questore -. Stiamo anche valutando di istituire una linea telefonica dedicata che colleghi direttamente il Pronto soccorso del Mazzini alla sala operativa della questura, in modo da rendere immediata la richiesta di intervento”. E’ stato individuato anche un altro locale da destinare a posto di polizia, nelle immediate vicinanze del Pronto soccorso, in modo che la vicinanza di un agente funga da deterrente a eventuali atti di violenza.
“Ringraziamo la questura dell’attenzione e della disponibilità ad affrontare il problema della sicurezza in ospedale – ha commentato Di Giosia -. La Asl di Teramo ha già elaborato un Piano Integrato per la Prevenzione della violenza sugli operatori che riassume tutte le misure di prevenzione e protezione specifiche per il rischio aggressione. Nel Piano sono previste diverse azioni, fra cui anche corsi in modo da dare al personale gli strumenti per potersi difendere in situazioni di pericolo che coinvolgono sia l’operatore sanitario stesso che il paziente e i suoi familiari. Il settore più esposto è il Pronto soccorso e in quest’ambito il triage. In quello di Teramo la frequenza delle aggressioni verbali agli operatori non segnalate è di circa 2-3 al giorno. Tali aggressioni riguardano soprattutto pazienti con codice di gravità minore che si lamentano dell’attesa e dell’attribuzione del codice da parte dell’infermiere di triage. Quindi parliamo di almeno 500 aggressioni verbali dall’inizio dell’anno. In un periodo di tempo più lungo, cioè da dicembre 2021 a oggi sono 21 le aggressioni di diverso genere segnalate in maniera scritta, e di queste il 72% avviene nel triage. La maggior parte delle aggressioni sono avvenute negli ultimi due anni, soprattutto nel 2023, con la fine della pandemia, l’aumento degli accessi in Pronto Soccorso e il conseguente sovraffollamento”.
Gabriele sottolineato che la Asl ha messo in atto alcune contromisure per ridurre il fenomeno: “la presenza dell’infermiere facilitatore e monitor presenti in sala di attesa con l’indicazione dei pazienti in fila e in visita, il relativo codice colore e numerico di priorità. Tale lettura è assicurata anche sul sito della Asl di Teramo, l’unica che la offre agli utenti sul proprio portale, rispetto alle altre Asl regionali”.
Ovviamente anche gli altri settori degli ospedali non sono esenti da violenze, anche se c’è da dire che la Asl di Teramo non risulta come una delle più colpite dal fenomeno. Secondo il report degli infortuni riguardanti il rischio aggressioni nella Asl nel 2023 sono stati 17 gli infortuni legati ad aggressioni e finora 7 nel 2024.