TERAMO – Siamo all’ultimo giorno di lavoro per le fabbriche metalmeccaniche di Teramo (tanto prevede il decreto prima della fermata obbligatoria per smaltire ordini già in pancia e ultime commesse da consegnare).

Molti imprenditori, a scapito delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno inviato una pec al Prefetto di Teramo Graziella Patrizi chiedendo autorizzazioni per proseguire pur avendo codici ATECO ben specificati nel decreto che ne impone la chiusura.

Il Prefetto, a quanto ci risulta non sta rispondendo a nessuno, ed in linea con le indicazioni date da Confindustria con il silenzio assenso, e per la gioia dei “Padroni,” le attività proseguono indisturbate e senza controlli.

Questi sono i paradossi di una Italia che resiste a prescindere.

Illustrissimo Prefetto, fermi queste “furbate”. Chi paga le tasse tutti i giorni come i metalmeccanici non sono carne da macello e non meritano di essere presi in giro dagli imprenditori

Augurandole buon lavoro, confidiamo nella sua celere verifica a quanti hanno le carte in regola e la coscienza a posto.

La classe operaia non merita un “Silenzio assenso”.

 

Marco Boccanera – Fim Cisl Teramo