TERAMO – E’ ovvio che il Presidente del Teramo Calcio, Franco Iachini, avrebbe preferito non pensare anche al mercato riparatore di Gennaio, ma era quasi inevitabile che ciò accadesse. Tanti, troppi i movimenti estivi perché tutto, alla fine, quadrasse. Lo stesso D.G. Andrea Iaconi, ricordava in estate: “Speriamo d’aver sbagliato poco“… ma poco non è stato, senza nulla togliere alla qualità degli atleti contrattualizzati: sono tutti bravi ma, assemblati, non hanno risposto come avrebbero dovuto alle aspirazioni di una società che ha investito tantissimo e che maschera molto bene l’attuale stato di delusione. Ci si è messo pure, poi, il grave infortunio a Luca Di Matteo, che imporrà a prescindere  l’ingaggio di un esterno sinistro di difesa (si vocifera, con sempre maggiore insistenza, che potrebbe essere il 28enne Andrea Zanchi dal Rieti, ex Pro Piacenza, Sud Tirol e Gubbio). Poi? Prima le uscite: sono sicuramente sul mercato sia Riccardo Martignago (28 anni), una seconda punta che da queste parti ha convinto poco ma che viene da una stagione nella quale aveva realizzato, con l’Albissola, 15 reti in 35 partite, sia l’ancora molto giovane, perchè 23enne, Pietro Cianci (32 presenze e 7 reti a Siena l’anno passato). Non sarebbero “uscite” particolarmente difficili da portare a termine, perché entrambi hanno un mercato molto importante e più squadre li cercano. Paradossalmente, se il Teramo decidesse di cederli, e non di “parcheggiarli”, potrebbe creare addirittura delle plusvalenze. Resta il dilemma sul chi ingaggiare, poi, lì davanti e, soprattutto, come vorrà giocarsi il girone ritorno Bruno Tedino: con un solo attaccante o con due? Non va dimenticato, infatti, che in organico, nel settore offensivo, resterebbe il “recuperato” Simone Minelli, 22 anni appena ma in possesso di grandi doti balistiche. Di certo, a Gennaio non si potrà sbagliare di nuovo: il Teramo della stagione scorsa proprio dal mercato di riparazione creò i presupposti della salvezza, poi ottenuta sfiorando addirittura il decimo posto finale.