TERAMO – Domani, Giovedì 25 novembre alle ore 9:30 è in programma nella Casa Circondariale di Teramo “Artiste in un viaggio interculturale”, concerto di MusiCultura Ensemble dedicato a tutte le detenute ed organizzato dalla Corelli Chamber Orchestra di Roseto degli Abruzzi, con il contributo di Fondazione Tercas, R.A.S.I. – Rete Artisti Spettacolo per l’Innovazione e Comune di Roseto.

MusiCultura Ensemble è composta da 8 artiste internazionali provenienti da paesi, culture, costumi ed esperienze musicali differenti: Italia, Messico, Albania, Germania, Russia e Bulgaria.

L’Ensemble, con la direzione musicale di Tiziana Perna, nasce per favorire gli scambi interculturali delle musiciste provenienti da diverse realtà europee ed extra-europee, per valorizzare l’espressione e l’incontro tra le diverse identità musicali e il modo in cui la propria cultura viene individualmente vissuta o interpretata.

Un’ulteriore finalità di MusiCultura è quella di raccontare la figura femminile in quanto donna, ma anche artista, per valorizzare la diversità, promuoverla e diffonderla come una risorsa importante, per contribuire ad una società libera da discriminazioni e pregiudizi.

L’ Ensemble è composta da: Bianca D’Amore (soprano), Anastasia Abryutina (contralto, Russia), Elena Hristova (soprano, Bulgaria), Melanie Budde (violino, Germania), Xhoana Askushaj (viola, Albania), Sandra Elizabeth Rojas Estrada (violoncello, Messico), Laura Orfanelli (danzatrice), Tiziana Perna (pianoforte).

Nella Giornata mondiale contro la violenza alle donne, le artiste vogliono essere vicine a chi vive una drammatica immagine della libertà negata e di un rifiuto radicale della società, a coloro che devono imparare a convivere anche con la privazione della libertà di gestire il proprio tempo e il proprio spazio, a coloro che soffrono per l’assenza di affettività, per la lontananza dai figli, dalla famiglia e dalla vita normale.

L’Ensemble con molto piacere cercherà di diffondere in questo contesto, attraverso la musica, un messaggio di speranza, affinchè le detenute possano assaporare e alimentarsi di forti emozioni; possano riempire gli occhi e il cuore della grazia, del fascino, dell’incanto di cui è piena ogni forma d’arte.

Quest’ultima, in ogni condizione, in ogni ambito culturale, interculturale, trova nuove forme, racconti e linguaggi per potersi esprimere e per incontrare, anche in questo “tempio del dolore”, chi vive quotidianamente in condizioni d’isolamento sociale e di emarginazione, mentre le giornate scorrono tutte uguali con lentezza inesorabile.