ROMA – Alcuni fatti delle ultime settimane sono la plastica rappresentazione dello stato della sanità e del bene pubblico in Abruzzo: due inchieste su pesanti ipotesi di reato in due province, una situazione sempre più drammatica ed esplosiva (soprattutto nella provincia aquilana) sul fronte dell’emergenza sanitaria covid19, il passaggio in poche settimane dal “stiamo tenendo meglio di altri” al “le terapie intensive si stanno esaurendo” e dall’essere una regione a basso rischio e quindi “zona gialla”) nel DPCM del 3 novembre prima ad essere “zona arancione” fino all’attuale “zona rossa”. In tutto questo il “governatore” Marsilio ha scoperto improvvisa notorietà mediatica nazionale per alcuni giorni, gli scontri tutti interni alla maggioranza che governa la regione e, tra gli altri, i comuni di L’Aquila, Pescara e Chieti, il nuovo scostamento di bilancio regionale per coprire parte degli 8 milioni devoluti al Napoli Calcio per i ritiri estivi a Castel di Sangro e l’ospedale di Vasto in cui sono stati annunciati i lavori a “soli” 6 mesi dai crolli di soffitti.

La sanità abruzzese vive una notte profonda esplosa dopo l’inchiesta Sanitopoli del 2008 che non è mai finita, in questi anni ospedali e tutta la sanità pubblica sono stati massacrati da tagli e una programmazione inesistente, guidata solo dal tirare a campare e da interessi elettorali e campanilistici.  Il prezzo di tutto questo continuano a pagarlo i malati e tutti i cittadini più deboli, fragili e non protetti. Un anno fa in queste settimane abbiamo espresso la nostra solidarietà e il nostro sostegno alla madre di un bambino autistico che, per veder riconosciuti i sacrosanti diritti (sanciti anche da una sentenza di tribunale), è dovuta arrivare persino a minacciare lo sciopero della fame incatenandosi davanti la sede della Regione Abruzzo. Quanto abbiamo denunciato allora e a marzo scorso si conferma in maniera sconcertante e drammatica in queste settimane. In Abruzzo l’emergenza prima che la salute è la sanità pubblica, è doverosa e vitale una netta inversione ad U rispetto agli ultimi sconcertanti lustri:  basta cospicui finanziamenti alle cliniche private e immediato sostegno reale e concreto alla sanità pubblica, a partire dalla situazione sempre più drammatica degli ospedali della provincia aquilana.

Azione Civile torna ad esprimere solidarietà e a schierarsi con i malati e le loro famiglie che subiscono quotidianamente i frutti di lustri di gestione devastata della sanità pubblica. Torniamo a ribadire, come già scritto a marzo, che siamo a disposizione di tutti coloro che subiscono drammi e ingiustizie e che siamo contattabili all’email abruzzo@movimentoazionecivile.it o sulle pagine facebook “Azione Civile Abruzzo” (https://www.facebook.com/AzioneCivileAbruzzo.official/ ) e “Azione Civile Vastese” (https://www.facebook.com/AzioneCivileVastese/ )

Azione Civile Abruzzo e il presidente nazionale Antonio Ingroia, ex pm e oggi avvocato antimafia