ROMA – “Siamo pronti per l’eventuale ripresa, restiamo in attesa del confronto del 28 col Governo. Appena sapremo esattamente le linee del protocollo da adottare applicheremo delle strategie di ripartenza. Per ora ci sono solo ipotesi, ma gli arbitri si stanno allenando da tempo“. Dai microfoni di Sabato Sport su Rai Radio1 il designatore degli arbitri di serie A Nicola Rizzoli fa il punto della situazione in vista della possibile ripartenza del campionato. Ma c’è malcontento da parte dei direttori di gara? “No, ci sono preoccupazioni – risponde Rizzoli -, pensieri su alcuni argomenti da risolvere , attesa per capire come verranno affrontati vari step e quale sarà il modo migliore per ripartire in sicurezza, sapendo che bisognerà stare molto attenti“. “Noi arbitri abbiamo preoccupazioni diverse dalle società – continua – perché abbiamo 80 persone che arrivano da diverse parti d’Italia e dovranno spostarsi: bisognerà stare attenti sui viaggi“. Ma cosa cambierà nel calcio del posto pandemia? “C’è la possibilità di fare qualcosa di nuovo dopo questa emergenza – sottolinea il designatore -: se capiamo che le proteste non servono e il rispetto è fondamentale, potremo avere un grande beneficio. È chiaro che le proteste, da sempre una delle cose più antipatiche da vedere, andranno gestite in modo diverso. Oggi bisogna avere un rispetto reciproco delle distanze e quindi quando non verranno rispettate bisognerà intervenire: questo non significa ammonire tutti, ma la distanza opportuna per dialogare con l’arbitro deve essere di un metro e mezzo. Questo può essere un passo culturale importante“. E la situazione e la logistica del Var? Ci saranno novità? “Abbiamo fatto un grosso sforzo per mettere in sicurezza tutto – risponde Rizzoli -, quindi riusciremo a ripartire utilizzando la tecnologia. È chiaro che questo garantirà uniformità per il campionato. Nella stanza resteranno due arbitri, Var e Avar, e l’operatore, mentre solo la persona addetta a inviare le immagini alla regia sarà in un’altra sala. Quindi tre persone nella stessa sala, un maggiore distanziamento e poi anche plexiglass e utilizzo delle mascherine: auspichiamo che non ci sia alcun tipo di rischio” – ANSA –