TERAMO – La novità del giorno sulla vicenda del progetto relativo alla realizzazione del Biodigestore della Teramo Ambiente c’è; una determina del 3 marzo scorso del Comune nella quale si afferma di dover procedere allo screening del sito dell’ex inceneritore di Carapollo in quanto estremamente inquinato. E’ quanto è emerso nell’ultima conferenza dell’associazione “Ambiente e Sicurezza nella città di Teramo”, presieduta dall’avvocato Antonella D’Angelo Gallo. “Il Comune e la Team ora dovranno fare qualche passo indietro; tutto il lavoro che doveva confluire nella commissione di Valutazione di impatto ambientale, dovrà essere fatto ora“.
Come mai è emerso solo ora? “La commissione Via della Regione ha dovuto prendere atto del fatto che le verifiche preventive sul sito non erano sufficienti ma mancano le documentazioni che ora Team dovrà fornire“.
Quali scenari si aprono? “Sono sicuramente quelli di dover procrastinare i tempi; la Team dovrà chiedere una proroga con il rischio grosso che l’impianto di biodigestione ed i fondi del Pnrr siano fortemente a rischio“.
La soluzione sarebbe farlo altrove? “Bisognerebbe sbrigarsi e vedere se si può realizzare altrove. Noi abbiamo indicato contrada Gattia ma ci sono anche altre aree”
La questione della bonifica del sito, poi, non è certamente cosa di poco conto. “La domanda sorge spontanea. Se la parte premiale del bando con cui il Comune ha potuto accedere ai finanziamenti del Pnrr era la bonifica del sito dell’ex inceneritore, come mai tale parte premiale è stata trattata con così tanta superficialità?“.
Il Comitato Ambiente e Sicurezza ha preannunciato anche un esposto in Procura sul Ponte a Catena. “Sollecitiamo la coscienza pubblica, se andiamo ad esaminare gli accessi all’area di Carapollo: sono due e il ponte a Catena è a rischio crollo. Noi abbiamo l’obbligo di esporre alla Procura le nostre perplessità“.
ASCOLTA ANTONELLA D’ANGELO GALLO