GIULIANOVA – Una nuova stagione è alle porte per la Deco Metalferro Amicacci, con la Serie A 2021/2022 di basket in carrozzina che parte questo week-end. La compagine abruzzese è attesa nella prima giornata sul parquet del Palasport Paolo Valenti di Firenze, contro la neopromossa Menarini “Volpi Rosse”, in programma sabato 23 ottobre alle 15:30. Sarà un campionato si spera senza le difficoltà della pandemia, una ripertenza per tutto un movimento che vuole crescere. La federazione ha confermato la formula del doppio raggruppamento, con l’Amicacci inserita nel girone B insieme a Bergamo, Firenze, Santo Stefano e Dinamo Sassari, mentre nel girone A oltre ai campioni uscenti della Briantea Cantù figurano Padova, Porto Torres, Reggio Calabria e Treviso.

La dirigenza ha lavorato sia in ambito societario per ampliare il proprio bacino, a cominciare dalla novità della denominazione Amicacci Abruzzo, sia nel comparto tecnico, con la guida della squadra affidata a coach Carlo Di Giusto, già direttore tecnico delle nazionali azzurre, leggenda del basket in carrozzina con i suoi innumerevoli titoli conquistati. A disposizione un roster importante, impreziosito dal colpo estivo Adolfo Damian Berdun, protagonista dei successi canturini delle ultime stagioni, con le conferme dei veterani Galliano Marchionni, Matteo Cavagnini e Raimunds Beginskis e ai ritorni di Matteo Stupenengo e Christian Fares. Dalla panchina fiducia alle ragazze Beatrice Ion e Giulia Blasiotti, oltre all’esperienza della bandiera Ciccio Minella e del neo-arrivato Iulian Milos. A completare la rosa i giovani Gabriel Benvenuto, Nicolò Ferroni e Michele Massa.

Nella mattina di mercoledì 20 ottobre c’è stata la presentazione ufficiale della squadra al Palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila, sede della Regione Abruzzo, a sottolineare la partnership che ha permesso di legare ancora di più l’Amicacci ai colori abruzzesi. Rimane tuttavia forte il rapporto con la città di Giulianova, con il Palacastrum ancora sede delle gare casalinghe, pronto ad accogliere nuovamente il pubblico chiamato a dare una spinta ulteriore alla squadra.

Alcune domande a coach Carlo Di Giusto, sul suo approdo nella famiglia Amicacci e sulle prospettive in vista dell’avvio di stagione.

Coach, cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova sfida in Abruzzo, oltre al tuo legame di amicizia con Giuseppe “Peppino” Marchionni? Dopo aver vinto praticamente tutto in carriera cosa si prova a rimettersi in gioco a livello di club?
Certamente l’amicizia con Peppino ha influito molto, questa decisione è il frutto della promessa fattagli quarant’anni fa di venire ad allenare a Giulianova appena i miei impegni di lavoro me l’avessero consentito. Una spinta notevole è dovuta alle origini abruzzesi dei miei genitori, per cui ho un forte legame con questa terra, dove ho vissuto molti momenti della mia vita. La motivazione di allenare in una società come l’Amicacci è data dal fatto che in tutta la sua storia non ha raccolto tutto quello che avrebbe meritato e spero di dare gli stimoli giusti per raggiungere il traguardo di diventare una squadra vincente in Italia e in Europa.

Sei entrato da poche settimane nella realtà Amicacci, anche se ti sei diviso con gli impegni estivi delle nazionali. Cosa ti ha sorpreso positivamente dell’organizzazione e del clima che hai trovato a Giulianova e su quali aspetti invece pensi bisogna intervenire per migliorare, rispetto anche alle società vincenti in cui hai lavorato in passato?
Una delle cose più belle e forti che distinguono questa società sono senza dubbio l’attenzione ai valori, unita alla convivialità e al fatto che si vivono molti momenti insieme con uno spirito che va al di là del mero fatto sportivo. Ovvio che per arrivare a certi livelli sono molte le cose da migliorare, ma non servono grandi interventi, si tratta di piccoli dettagli che messi insieme possono far crescere una realtà che è già forte sia sul territorio che a livello nazionale, da tanti anni attiva sia in Serie A che nel campionato giovanile. Ecco, uno degli obiettivi che ci siamo prefissati è quello di riprendere un progetto di promozione e ricerca di giocatori sul territorio per rilanciare la squadra giovanile.

La squadra è cambiata molto rispetto alla scorsa stagione. Come arriva la squadra alla partita di esordio? Sei soddisfatto del lavoro fatto in preparazione o c’è ancora tanto da lavorare?
Abbiamo avuto la fortuna e la capacità di organizzare insieme ad altre società un quadrangolare di test a Firenze che ci è servito molto. Le gare contro Padova e Santo Stefano Siamo ci hanno detto che siamo un cantiere aperto, che abbiamo potenziale ma c’è ancora da lavorare. L’aspetto fondamentale è che possiamo giocarcela con tutti, abbiamo un roster che è il giusto mix tra giocatori esperti e giovani, che penso potrà darci tante soddisfazioni.

A livello di risultati sul parquet, quali sono gli obiettivi della squadra in questa stagione? Quali avversari credi che saranno quelli da battere?
In Italia abbiamo davanti delle corazzate come Cantù e Santo Stefano e una Padova in crescita, che punteranno al titolo come noi. La squadra canturina ha perso Berdun ed Esteche ma resta la favorita con il ritorno di Sagan e l’arrivo della Carigill, una giocatrice molto forte della nazionale inglese. Santo Stefano si è rafforzata, ha molte più alternative rispetto alla scorsa stagione, avendo aggiunto giovani talenti come Cini e l’inglese Griffith-Salter: squadra da prendere con le molle, come già dimostrato al torneo di Firenze. Il nostro obiettivo è avvicinarci ai vertici: vogliamo far bene e il campo ci dirà se stiamo lavorando bene, per un progetto che nasce quest’anno ma che punta alla continuità e alla costruzione del futuro. Insieme alla dirigenza e allo staff abbiamo l’ambizione di arrivare a farci conoscere sempre più anche a livello internazionale per attrarre quei giocatori di livello e carattere che fanno la differenza – Ufficio Stampa –