MONTESILVANO –  Montesilvano è il posto ideale per il Jova Beach Party: il cemento è già sulla spiaggia! Viene da pensare che qui, gli organizzatori non hanno nulla da temere, perchè non c’è più nulla da cancellare, le ruspe sono già arrivate. Le dune cancellate e la pineta fortemente ridimensionata già negli anni ’60. Via Aldo Moro, il lungomare tra le Naiadi e Via Marinelli è costruita sull’arenile, è questa la ragione per cui la spiaggia rispetto a Pescara si accorcia dopo le Naiadi. Non è una questione di fortuna è una questione di scelte. C’è chi vorrebbe più stabilimenti, più cemento, più auto direttamente sotto l’ombrellone, invece dovremmo immaginare un turismo che permetta ancora di intravedere la spiaggia e il blu del mare tra gli alberi della pineta. Abbiamo ancora la possibilità di farlo. Qui una nostra proposta (http://www.corradodisante.it/?p=1161#more-1161)

Per il “concertone” la riviera verrà chiusa al traffico, si attiveranno navette e treni speciali per raggiungere la città e la spiaggia. Dovrebbe essere la normalità nel 2019: riviera chiusa alle auto e arrivo in spiaggia tramite treno, bici e navette, per godere del mare e del divertimento. Alternative concrete e praticabili all’uso spasmodico delle automobili, invece i politicanti, i costruttori e i balneatori continuano a moltiplicare parcheggi e cemento vista mare. Irresponsabili che ignorano a spese della collettività che i cambiamenti climatici non ci lasciano più tempo.

Comunque le ruspe sulla spiaggia pare arriveranno lo stesso per un ripascimento di emergenza. Infatti pare che l’area concerto necessita di più spazio verso il mare. I ripascimenti meccanici rubano al bilancio regionale milioni di euro ogni anno, oggi grazie alle ricerche scientifiche sappiamo che l’uso dei mezzi meccanici sulla spiaggia e i ripascimenti sono addirittura controproducenti. L’erosione è provocata principalmente dal vento, l’erosione si ferma rinaturalizzando le nostre coste: dune e alberi.

Ogni volta che piove le strade e le palazzine aldilà della pineta e la stessa via Aldo Moro tra le Naiadi e via Marinelli finiscono sott’acqua, il mare grosso già oggi impedisce alle di defluire di defluire. Cosa accadrà tra 20, 30 anni con l’innalzamento del Mar Adriatico? Cosa resterà della nostra spiaggia e delle palazzine vista mare o meglio dentro il mare? I concerti passano ed il futuro è già arrivato! E’ ora di cambiare radicalmente le nostre scelte se vogliamo ancora godere del mare e della spiaggia e di una città che ha il privilegio di affacciarsi a pochi passi dalle onde tutti i giorni dell’anno.

   Corrado Di Sante, segretario provinciale Rifondazione Comunista