Per gli operatori della comunicazione, non più di ultima generazione, ritrovarsi dinanzi il prof. Elso Simone Serpentini, apre le porte ad una forma naturale di riverenza e, per me, di gratitudine. Se qualcosa ho appreso, nel campo televisivo, lo devo esclusivamente a lui.

Eravamo alla fine degli anni ’80 quando iniziai a collaborare con la mitica Quasy Goal, nella Teleponte di un adorabile imprenditore della Val Vomano, Fernando Scarpelli. Era la trasmissione di Zuzzù & Chiacchià e di Franco Baiocchi, di Marco Pediconi in regia e di tanti giovani che approdavano in quel nuovo mondo; era il rotocalco sportivo tra i rotocalchi, quello che tra rubriche varie e tantissime polemiche (l’attuale Supergol nacque dalle ceneri di quella storica produzione – ndr – ), stava costruendo una storia.

Per qualche anno condividemmo un’esperienza di redazione per il sottoscritto importantissima, pur vivendo in maniera diametralmente opposta le vicende che coinvolsero successivamente l’emittente: ci ritrovammo a Verde Tv, nel 1993 quando seppi che “Il” professore mi apprezzava. Bastò per raggiungerlo.

Erano i tempi delle videocassette Vhs e delle telecamere buie, che avevano bisogno di luci artificiali anche a mezzogiorno. Ricordo che la Rai regionale, per la produzione di un servizio esterno, si presentava con tre operatori, dei quali uno reggeva il faro! Altri tempi. No Mail, No Fax (è tornato quasi… prepotentemente di moda), No Ansa se non per i soli quotidiani. Le notizie te le dovevi andare a trovare, girando per la città e provando a crearti una rete di informatori: dietro ad un manipolo di gente alle prime armi, c’era soltanto lui, “Il” professore.

Altri tempi? Certamente sì, ma Elso Simone Serpentini c’era e c’è. Eccome se c’è!

Gli ho scritto, allora: “Maestro, mi ricordi i passi della tua carriera di uomo? Dalla scuola, alla politica, alla comunicazione, al presente. Vorrei renderti omaggio su ekuonews, se ti farà piacere“, e lui, quasi immediatamente: “Preparo oggi una sintetica scaletta cronotassica…“. Cronotassica? Sarà pure un termine facilmente intuitivo, è vero, ma ho preferito comunque verificarlo…

Perché questo piccolo pensiero? Perché ho saputo che sta anche digitalizzando tutti i filmati della sua fase televisiva, o meglio, quelli in suo possesso, una piccola percentuale. Ho pensato: è unico, inimitabile. Per i pochi che non lo conoscessero bene, è bene che lo facciano… Qualcosa ci racconta.

“Da studente liceale, sono stato organizzatore e animatore di diverse manifestazioni studentesche, membro della Consulta Giovanile del Comune di Teramo. Diplomato al Liceo Classico “Delfico” nel 1961, studente universitario all’Università di Roma, facoltà di storia e filosofia, membro della Direzione Giovanile del M.S.I. e comiziante nelle diverse campagna elettorali, anche fuori regione.

Laureato nel 1966 con il massimo dei voti e lode, nel 1967 sono tornato ad insegnare storia e filosofia nello stesso liceo dove ero stato studente, rimanendovi fino alla pensione. Candidato al consiglio comunale di Teramo nel 1965, eletto consigliere comunale di Teramo nel 1970 e rimasto in consiglio fino al 1985, rieletto nel 1975 e nel 1980. Candidato più volte al parlamento nazionale nelle liste del M.S.I. al consiglio provinciale e al consiglio regionale (l’ultima volta nel 1995).

Negli anni ’70 collaborai con Radio Teramo con programmi quali “L’ora dell’intellettuale”, “Il calcio sui maccheroni” e come radiocronista sportivo; negli anni ’80 collaborai a Tele Teramo e poi a Teleponte, prima come ideatore e conduttore della trasmissione “Quasy goal” e poi come autore e curatore di programmi di cronaca ed attualità. Nel 1989 prese vita una nuova emittente televisiva, Verde TV, da me creata e diretta editorialmente, con la conduzione di diversi programmi di cronaca e di attualità, oltre che di notiziari e talk-show.

Dal 1997, abbandonata l’attività politica e quella televisiva, oltre quella di insegnante, presi a dedicarmi all’editoria, come autore di diversi articoli culturali per diversi periodici. Più di ottanta volumi (tra cui quelli della collana “Processi celebri teramani” (serie gialla), quelli della collana “Briganti d’Abruzzo” (serie rossa), quelli di documentazione storica, anche di massoneria (serie blu), di studi specifici sulla massoneria (serie verde), anche come presidente del da me fondato CeSSMA (Centro studi di storia della massoneria abruzzese).

Ho tradotto e pubblicato in italiano moderno il capolavoro della letteratura spagnola barocca “Il Criticone” di Baltasar Gracián, che non era stato più tradotto in italiano dal 1684. Ho tradotto le opere principali dei maggiori poeti del terzo romanticismo brasiliano e sono il biografo più accreditato di Enrico Sappia, agente segreto di Giuseppe Mazzini, sul quale ho pubblicato diversi libri e del quale ho curato la prima traduzione in italiano di un’opera da lui scritta nel 1869.

Negli ultimi anni, proseguendo la ricerca storica, ho svolto e svolgo attività di consulente editoriale per Artemia Nova Editrice, oltre che pubblicare versi sia in lingua italiana che in vernacolo, dedicandomi nel contempo allo studio e alla realizzazione di edizioni critiche delle opere dei maggiori poeti dialettali teramani, Brigiotti, Cameli e Sardella. Nel 2016 ho pubblicato un romanzo storico sulla rivolta di Castelli del 1716, nel 2021 ho pubblicato il mio primo libro di fantascienza. Ho scritto i versi di “Marco Sciarra”, musicati da Roppoppò, raccontando la storia del più celebre brigante italiano del Cinquecento. Ho in corso di realizzazione nuovi progetti editoriali, tra cui il quarto volume del calcio teramano, che farà seguito ai primi tre, pubblicati rispettivamente nel 1983, nel 2008 e nel 2019. Ho pubblicato altri lavori sulla storia del calcio teramano, tra cui il libro pubblicato in occasione del centenario e un volume sul “vecchio” campo sportivo Comunale”.

E’ finita? No, andrà avanti, sempre, “Il” professore.

Credo e spero che la città di Teramo sappia rendergli, quanto prima, il giusto riconoscimento; ma oggi e non tra 100 anni, quando non ci saremo più.