TERAMO – Chi lo avrebbe mai immaginato, appena tre mesi fa, che i nostri amati diavoli, alla dodicesima di campionato, avrebbero lottato per il primato della classifica contro la Ternana di Cristiano Lucarelli, squadra costruita per vincere?

Peccato che al Liberati si poteva essere in tantissimi ad incitare i nostri meravigliosi guerrieri e il suo impavido condottiero… invece dovremo accontentarci di farlo davanti alla TV, nella speranza di assistere ad una grande partita tra due formazioni che fanno del gioco e della organizzazione tattica le loro armi. La navicella biancorossa naviga con il vento in poppa e il sogno della “torcida” é di battere le “fere” a domicilio: l’impegno è arduo in quanto i rossoverdi sono un’armata, per cui ci vorrà una gara accorta e giudiziosa per venirne a capo positivamente. Chissà… in fondo è già successo di batterli a casa loro.

Passando alla disamina del gioco degli umbri, il modulo applicato è il 4-2-3-1, tanto di moda in quelle squadre dalla mentalità offensiva. Modulo che esplica un gioco arioso, a tutto campo, dove gli attori sono propositivi, votati alla spinta continua fino ad invadere la metà campo avversaria per piantarci le tende.

Con Iannarilli in porta e Kontek e Boben difensori centrali, la loro è una manovra avvolgente, che parte dagli esterni bassi, Defendi e Mammarella, sempre arrembanti in sovrapposizioni “insistite”, sia all’esterno che nei “mezzi spazi”, a supporto e in tandem con gli esterni alti Furlan (o Torromino) a sinistra e Partipilo (o Peralta) a destra. Abilissimi nell’uno contro uno, nel dribbling stretto sottomisura con i piedi invertiti (un destro sulla fascia sx e un sinistro sulla fascia dx) per poter entrare tra le linee e rifinire o per fare cambi di gioco, anche a muro, con la punta centrale Vantaggiato (o Raicevic), posizionata sulla lunetta. Sulle fasce, pertanto, hanno le cosidette coppie: Mammarella (o Frascatore)-Furlan a sinistra e Defendi-Partipilo a destra. Sulla trequarti, centralmente, si destreggia la mina vagante Falletti con percussioni veloci palla al piede, con tiri dalla distanza o rifiniture chirurgiche per Partipilo, Furlan e Vantaggiato. In mezzo al campo, in un incessante lavoro di interdizione, di rilancio e di attacco alle traiettorie, operano il moto perpetuo Palumbo, uomo ovunque, infaticabile sul centro sinistra, che è coadiuvato sul centro destra da Paghera (elemento di quantita’) o dall’ex Proietti, entrambi preposti a rifornire i tre trequartisti Partipilo, Falletti e Furlan. In definitiva si creano due catene: quella di destra, con Defendi, Proietti, Falletti e Partipilo (o Peralta), e quella di sinistra, con Mammarella, Palumbo, Furlan (o Torromino), con il terminale Vantaggiato (o Raicevic) che aspettano i rifornimenti.

I biancorossi di contro dovrebbero giocare con il solito modulo 4-4-1-1. In difesa da destra a sinistra con Diakite, Soprano (o Iotti), Piacentini e Tentardini. A centrocampo, da destra a sinistra, agiranno Ilari, Arrigoni, Santoro e Costa Ferreira (o Bombagi), con Mungo (o Bombagi) in verticale, dietro la punta di movimento Pinzauti (o Bunino). Questa funge da specchietto delle allodole, non dando riferimenti ai centrali rossoverdi ma creando spazi agli inserimenti (a fari spenti) delle seconde linee. Movimenti poco leggibili per le difese avversarie ed in campo si creeranno tante coppie e tante sfide nella sfida. Chi ne vincerà di più farà propria la gara.

Considerazioni finali – Non dimentichiamo di aver giocato un recupero che ci ha fiaccati, quindi centelliniamo le forze non esagerando in un pressing ultraoffensivo che, se disinnescato da ottimi palleggiatori, potrebbe offrire il fianco alla loro batteria di mezzepunte, arrembanti in campo aperto. Applicare un pressing medio, di posizione, condito da raddoppi continui su Palumbo, Proietti e Mammarella impedirebbe loro di innescare Falletti (su tutti) ma anche Partipilo o Furlan, gente devastante nelle ripartenze.

Dopo una loro azione offensiva bisognerà sempre ripartire con convinzione: forse con Bombagi al posto di Costa Ferreira, a sinistra, daremmo più sostanza ai nostri ribaltamenti, perchè quando la Ternana attacca, talvolta si sbilancia, e può concedere spazi. Approfittiamone: potremmo far loro molto male.

E’ ovvio che le nostre restano delle semplici considerazioni: le “fere” stanno scappando, è vero, ma noi dobbiamo provare a salvare il campionato continuando a lottare per un sogno… Massimo Paci sa benissimo cosa fare e non lascerà nulla di intentato. Arrivederci alla prossima disamina – Diego Di Feliciantonio