TERAMO – Il Club Alpino Italiano Sezione di Teramo e la sua Commissione Sezionale “Tutela Ambiente Montano”, in collaborazione con il gruppo di ricerca “Project Wolf Ethology” ed il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ha organizzato per oggi, sabato 22 settembre 2018, alle ore 17.00, presso la Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo, in Via Comi, un convegno dal titolo: “Canis Lupus Italicus. Nuove esperienze di ricerca e strategie concrete per la convivenza tra uomo e lupo”.

L’argomento, alla luce di recenti spunti di cronaca sia locale che nazionale, assurge a tematica strettamente attuale in riferimento alla crescente diffusione del Lupo e alla sua ricomparsa in territori, quali le Alpi e nuovi contesti geografici, nei quali era ritenuto estinto o non più presente, nonché alla sua presenza prossima ad aree urbane, a stretto contatto con l’uomo e le attività antropiche. Una situazione che trova un esempio oramai documentato proprio nel territorio circostante la città di Teramo e relativa provincia.

Si tratterà di una full immersion sulla tematica del lupo a tutto tondo.

Il convegno sarà aperto dall’intervento introduttivo del Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, avv. Tommaso Navarra, sulla visione del lupo nella tradizione della comunità che popola il territorio del Parco. L’evento prenderà vita attorno alla figura del lupo come animale totemico tra mito e realtà con il dottor Corradino Guacci fondatore della Società Italiana per gli Studi sulla Fauna Selvatica Altobello, per poi entrare nel vivo attraverso una serie di interventi che metteranno in luce la preziosa presenza di questa specie sul nostro territorio riguardo alla biodiversità, al suo ruolo biologico e alle problematiche legate alla sua presenza.

Questi studi saranno illustrati dai contributi di vari esponenti del gruppo di ricerca, formazione e divulgazione “CSEBA-Project Wolf Ethology Teramo”. Il progetto innovativo di studio ideato e coordinato dal dottor Andrea Gallizia medico veterinario, che ha visto tra i primi sostenitori il Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Teramo professor Luciano D’Amico, riunisce nelle sue fila studenti di Unite e di altre Università italiane, ricercatori, biologi, naturalisti, medici veterinari, studiosi di altri atenei e istituti di ricerca oltre che professionisti qualificati in merito allo studio della fauna selvatica.

Tra questi il professor Giampaolo Pennacchioni naturalista, direttore del Centro Studi per l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini, che illustrerà il rapporto tra attività zootecniche e predatori. Il dottor Andrea Gallizia (DVM), esporrà uno studio in pubblicazione riguardante il conflitto tra lupo e cani selvatici nel comprensorio della città di Teramo. La dottoressa Federica Bava (DVM), esporrà un contributo scientifico in merito agli aspetti sanitari e alle problematiche legate alla presenza sul territorio del lupo e del cane in relazione al fenomeno del randagismo. Ancora la dottoressa Francesca Trenta (Med.Vet/TBA), illustrerà uno studio in pubblicazione riguardante il ruolo del cane da pecora abruzzese quale strategia nella mitigazione del conflitto tra uomo e predatori. Un ulteriore contributo scientifico-divulgativo sarà esposto da Giorgia Poso (Med.Vet/TBA), in merito all’ecologia, biologia ed etologia del “Canis Lupus Italicus”.

Le nuove ricerche condotte in area non protetta e nelle riserve regionali OASI WWF Calanchi di Atri e Castel Cerreto di Penna Sant’Andrea di Teramo, offriranno una utile e concreta opportunità di comparazione con le importanti esperienze sul monitoraggio e la gestione del lupo realizzate nel territorio del Parco Gran Sasso e Monti della Laga, illustrate dal dottor Federico Striglioni responsabile dell’Area Sviluppo Sostenibile e Biodiversità dell’Ente. Si conosceranno i risultati scaturiti sia dall’attività ordinaria di monitoraggio e gestione della specie, operata dal personale dell’Ente Parco, che dai diversi progetti di tutela e ricerca sviluppati con finanziamenti comunitari.

Per concludere, sarà illustrata l’esperienza di divulgazione realizzata sul territorio dalla sezione CAI di Arsita, che gestisce il Museo del Lupo realizzato dall’Ente Parco nel centro pedemontano del teramano. L’importanza di questa iniziativa ha l’obiettivo di ribadire la necessità di un sempre più concreto messaggio di rete collaborativa tra tutti i portatori d’interesse coinvolti direttamente e indirettamente nella complessa sfida che volge alla tutela e al benessere in natura della specie lupo e in primis a un ausilio efficace e concreto al comparto agro-zootecnico.