TERAMO – La Filcams Cgil Teramo unitamente ai lavoratori impiegati nel servizio riscossioni del Comune di Teramo e del Comune di Giulianova è impegnata nella lotta sindacale per la tutela dei posti di lavoro riguardo i nuovi bandi di gara dei due Comuni.
Si è conclusa in senso negativo, purtroppo, la battaglia intrapresa da questa Organizzazione Sindacale riguardo l’inserimento delle clausole sociali nel bando riscossioni del Comune di Teramo. Nonostante anche i 2 pareri degli studi legali Di Sabatino e Scarpantoni, che avevano formulato un parere positivo riguardo la possibilità di inserimento delle clausole sociali, e le iniziative sindacali intraprese, il Comune di Teramo ha deciso di non tornare indietro sul bando riscossioni che nella giornata del 22 gennaio aveva il termine ultimo per la presentazione delle domande. Siamo ovviamente contrariati riguardo questa scelta e chiediamo al Sindaco e all’intera amministrazione comunale il massimo sostegno sulla riassunzione del personale oggi in essere a prescindere da quale sarà l’azienda aggiudicatrice della gara.
Apprendiamo, invece, che il 10 Gennaio 2020 il Consiglio Comunale di Giulianova ha votato una delibera all’unanimità in cui si dà mandato per l’esecuzione del bando per l’affidamento in concessione del servizio di accertamento e riscossione coattiva imposta sulla pubblicità, diritti sulle pubbliche affissioni, cosap e correlata tari giornaliera, nonché del servizio di riscossione coattiva delle entrate tributarie ed extra tributarie. Chiediamo anche al Comune di Giulianova l’inserimento delle clausole sociali perché riteniamo che sia prioritario garantire i livelli occupazionali dei lavoratori coinvolti. Tra il Comune di Teramo e il Comune di Giulianova sono 10 i dipendenti coinvolti e sarebbe un danno incalcolabile se solo 1 posto di lavoro andasse perso nelle procedure di cambio di gara d’appalto. Per evitare questo avevamo chiesto al Comune di Teramo l’inserimento delle clausole sociali e la stessa attenzione la sottoponiamo al Comune di Giulianova.
Ricordiamo, inoltre, che i lavoratori impiegati sugli appalti pubblici rischiano ciclicamente il posto di lavoro se la politica non è attenta alla formulazione dei bandi di gara. Vogliamo dirlo chiaramente: se dovesse passare questo principio ci ritroveremo ogni 3 anni (la durata media di un affidamento su un appalto) davanti alla “lotteria del lavoro”.
Per queste ragioni continuiamo a sostenere tutti gli strumenti atti alla salvaguardia occupazionale e le clausole sociali non sono altro che una richiesta volta al conseguimento di questi obiettivi. Mandare a casa lavoratrici e lavoratori che per anni hanno svolto un servizio per le amministrazioni pubbliche ci sembra, in questo periodo di crisi, un atto scellerato. Bisogna trovare tutti gli strumenti affinchè questo non accada e impedire di precarizzare ancora di più il mondo del lavoro, attanagliato già dai tanti problemi derivanti dalla crisi economica e dalle emergenze naturali.
La politica dev’essere lo strumento collettivo attraverso il quale i sogni e le speranze di poter avere una retribuzione si realizzino, a maggior ragione se ci troviamo nella contingenza in cui la politica e la pubblica amministrazione sono esse direttamente a determinare i destini delle persone come nel caso di bandi di gara d’appalto.
Noi non ci arrenderemo e pretendiamo, anche se non sono state inserite, che le clausole sociali al Comune di Teramo vengano applicate ugualmente, mentre facciamo un appello al Sindaco e al Comune di Giulianova affinchè le inseriscano direttamente nel prossimo bando. Solo in questo modo avremo reso nobile il concetto della politica e avremo dato la possibilità ai 10 lavoratori impiegati in questi servizi di godere dell’art.1 della Costituzione che sancisce l’Italia come una Repubblica fondata sul lavoro.