AstraZeneca annuncia un ulteriore taglio della fornitura di vaccini all’Italia del 15%; così da indurre ad una riflessione chi non si sente ancora fatalisticamente rassegnato ad aspettare l’ormai inevitabile contagio. Dunque i fornitori del vaccino in Europa sono tre: la tedesco-statunitense Pfizer-BioNTech, la britannico-svedese AstraZeneca, l’americana Moderna. I tre fornitori si sono impegnati a fornirci, con contratti regolarmente sottoscritti, una quantità di vaccini che ora non sono in grado di fornirci. L’isolamento del virus, e la salvezza di tante vite umane, sono legate purtroppo alla velocità di vaccinazione. Cosa fare dunque, rassegnarci alla lentezza delle forniture di questi monopoli farmaceutici? O non sarebbe più intelligente e salutare rivolgersi ad altri produttori, tra l’altro meno esosi e forse più performanti? Ormai gran parte di quello che compriamo proviene da quei paesi che abbiamo conglobato in un mercato unico mondiale: perché dunque non acquistare il vaccino da quel mercato? Presupponendo che la vaccinazione è su base volontaria e non obbligatoria, perché impedire a chi comunque voglia vaccinarsi di poterlo fare col farmaco più disponibile? Sono i governi che debbono prendere le decisioni giuste in favore della salute dei cittadini, e non le multinazionali o le joint venture occasionali. La Merkel pare lo abbia capito e si sta muovendo in tal senso. Speriamo che riesca a coinvolgere anche gli altri Presidenti UE per una azione comune tesa a portarci fuori da questa assurda impasse.
di Pasquale Felix