Il Teramo è ripiombato nel baratro, il Diavolo sta scivolando nuovamente verso l’Inferno. Un solo misero punto nelle ultime quattro partite hanno cancellato in pochi giorni le tre illusorie vittorie consecutive dell’avvio della cura Maurizi. L’ex tecnico della Reggina, arrivato ai piedi del Gran Sasso nelle vesti di salvatore della patria dopo la comunque pessima gestione Zichella, deve ora fare i conti con la delusione, la rabbia e la contestazione di una piazza che negli ultimi anni ha ingoiato troppi bocconi amari. E pensare che prima della sfida di Fermo di alcune settimane fa, sui social dei tifosi in molti guardavano addirittura al discorso primo posto come se la maledizione post-Savona fosse stata finalmente dissolta ed il Teramo riabilitato a sognare in grande. Ed invece nulla di tutto ciò: la realtà attuale dice che i biancorossi dovranno lottare con il coltello tra i denti anche in questo campionato per conservare una categoria che è patrimonio di una città intera, se non addirittura di tutta la regione Abruzzo. L’involuzione di gioco e di risultati di Speranza e soci è sotto gli occhi di tutti, la condizione fisica precaria dell’intera rosa aprutina ormai non fa più notizia e si conferma una costante fissa da settembre ad oggi. L’auspicio è che già con il Renate l’Agenore biancorosso possa tirar fuori dal cilindro la mossa vincente, anche fosse solo una bella botta di fortuna, per ricominciare a correre e non gettare ulteriormente nello sconforto la tifoseria teramana. All’orizzonte un mese di dicembre con ben 7 gare (tra cui quelle con Pordenone, Vicenza, Triestina e Ternana) in appena 30 giorni che dovranno dire molto, se non tutto, sul futuro del Teramo in un girone B di serie C che mai, come quest’anno, sembra essere assolutamente equilibrato, senza squadre materasso o fallimenti all’orizzonte che potrebbero agevolare la strada per la salvezza. Ovviamente in attesa di un regolamento promozioni-retrocessioni che tarda scandalosamente ad arrivare. Secondo le ultime indiscrezioni, comunque, dal girone B dovrebbero scendere tra i dilettanti due sole formazioni e questo, senza dubbio, può rappresentare un fatto tranquillizzante di non poco conto. Due, al momento, le ipotesi sul meccanismo che selezionerà le formazioni malcapitate: una retrocessione diretta ed uno spareggio penultima-terzultima; nessuna retrocessione diretta e due spareggi play out che vedrebbero coinvolte le ultime quattro della classifica. Questa seconda soluzione, se adottata come ufficiale, costringerebbe il Teramo a mettere dietro di sé ben quattro formazioni e di questi tempi, visti le ultime non entusiasmanti prestazioni, non sarebbe affatto impresa facile…