Non mi interessa. Non mi interessa. Dici non mi interessa. Poi vedi la squadra con il nome della tua città, che gioca in promozione, a Montorio, e ti accorgi che ti interessa. Dici non mi interessa. Poi ti ferma un noto commerciante in via Savini che ti dice “Tra costo energie e strisce blu a dicembre chiudo” e vedi che mano a mano le strisce blu aumentano e con loro aumenta la problematica delle esigenze di residenti e lavoratori degli uffici del centro storico, con l’adozione di alcune soluzioni. E ti accorgi che ti interessa. Dici che non ti interessa . Poi ovunque anche sconosciuti ti ripetono “A votare non ci vado”.  E ti accorgi che questo distacco, questo fastidio ma soprattutto il rancore che il Popolo nutre nei confronti della politica, dei partiti, dei politici, degli amministratori, ti interessa e ti riguarda, non solo è uno dei problemi più gravi della nostra città, che ne pregiudica lo stesso futuro.

Non c’è niente da fare. Teramo è rimasta indietro. Buttando l’occhio in località prossime e similare una mente libera e intellettualmente onesta nota che Teramo è indietro. E la legge elettorale che la elimina anche dalle sfere decisionali nazionali è un altro colpo micidiale.

Nonostante quello che scrive Renzo Di Sabatino, che ha già dimostrato diverse volte in passato di essere totalmente estraneo al ragionamento politico – magari sarà un ottimo avvocato –  con la percentuale dei sondaggi assegnata attualmente al Pd, non essendoci stato (secondo i sondaggi pubblicati il 10 settembre dalla Presidenza del consiglio) “l’effetto D’Alfonso”, anzi, non ce la farà la brava ed elegante Stefania Di Padova. Che però, intanto, si è fatta conoscere, e apprezzare. E almeno un assessore stimato dalla gente che risponde alle domande e non ha la puzza sotto il naso  tornerà utile a D’Alberto che è in picchiata  precipitevolménte. Questo a meno che D’Alfonso si dimetta. Ma, così, a pelle, non credo succeda.

Non ha possibilità il combattivo Antonio Zennaro che, però, è stato presente, ha aperto sedi elettorali in location sperdute, ha girato, si è mosso, ha parlato, ha conosciuto, è stato presente e con la Simona “dinamite” Cardinali ha costituito una coppia che ha lasciato un segno.  Ha saputo cogliere l’occasione per farsi conoscere da un popolo non suo. Ma puntando non alle politiche.

Sa benissimo di non avere nessuna possibilità la battagliera imprenditrice Francesca Persia che non solo ha reso guardabile  e ingentilito i tavoli degli incontri con D’Astolfio e Sospiri (che però è intelligente e sveglio da ragazzino)  ma soprattutto con i suoi voti teramani  potrebbe essere la salvezza di Nazario Pagano  – che attualmente resterebbe fuori – e decretare la morte politica di Giulio Sottanelli che (nei sondaggi) è sopra Forza Italia. E così sarebbe l’unico parlamentare della provincia di Teramo.

Se Fratelli d’Italia dovesse salire in Abruzzo sopra l’asticella del 25% e, se, fratello Etel Sigismondi dovesse ottenere un ruolo di Governo dalla parlamentare eletta nel teramano Giorgia Meloni, uno spiraglio potrebbe aprirsi per Marilena Rossi, Coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia, che appare poco ma lavora molto e bene.

Del M5S a Teramo non si ha notizie. Peccato. Perchè prenderà una barca di voti. L’unica consolazione è che Bernardini  dopo aver vinto la lotteria tornerà a fare le fotocopie. Sempre se un angelo lo riprenderà. Ho spesso l’impressione, maturata in questi anni, che molti esponenti politici da tutti i lati, nel parlare di persone anziché di cose, finiscano per elaborare strategie, alleanze, intrecciare dietrologie, sognare carriere ed assetti, vivendo con grande insofferenza quella che secondo molti di loro è uno dei fastidi della democrazia: il fatto che i cittadini italiani abbiamo diritto al voto e quindi alla fine scelgano loro. Almeno i partiti se non i candidati da eleggere. Per quanto mi riguarda, mi batterò per la mia città e perché i partiti scelgano il prossimo Sindaco con le primarie, così come gli stessi consiglieri regionali (nel non lontano 2024).

Come teramano, voglio essere io a scegliere l’uomo e la donna che correranno per guidare la mia città tra pochi mesi, ritenendo che in questa fase storica, i partiti non abbiano quella capacità di sintesi che avevano in passato. Abbiamo da scegliere fra bravissimi giovani, donne ed uomini di esperienza. A Teramo abbiamo solo “ l’Imbarazzo della scelta” che solo primarie aperte ci possono aiutare a sciogliere. Sapere che da una parte sarà re Guidogiorgio D’Alberto per diritto ereditario e dall’altra Paolo Gatti per designazione di un tavolo mi rattrista. Poi ditegli male a chi a votare non ci va più.