TERAMO– Nel quadro delle azioni di rilancio dei processi di internazionalizzazione dell’Ateneo, oggi il magnifico rettore Christian Corsi ha ricevuto in visita istituzionale in Rettorato a Teramo l’ambasciatore brasiliano Renato Mosca De Souza. «La visita odierna – ha dichiarato il magnifico rettore Christian Corsi – è frutto di un dialogo già ben avviato che ci ha permesso di approfondire la vivacità culturale e scientifica degli atenei brasiliani e di verificare numerosi punti di contatto e opportunità. La presenza dell’ambasciatore Renato Mosca De Souza nel nostro Ateneo non solo ci onora, ma rafforza il nostro impegno a essere un ponte tra culture, saperi e opportunità. Le relazioni con il Brasile si fondano su una consolidata amicizia, data anche la presenza in Brasile di una delle più numerose comunità di italiani residenti all’estero, oltre che su una forte cooperazione economica. In questo contesto, come Ateneo, vogliamo riaffermare il valore del dialogo tra istituzioni accademiche e diplomatiche come fondamento per nuove prospettive di sviluppo nel campo della ricerca, della didattica e della mobilità di studenti e ricercatori. Il Brasile ha un sistema universitario in forte crescita, un tessuto scientifico dinamico e una spiccata vocazione internazionale ed è per questo fondamentale per noi consolidare e stringere partenariati strategici con università, centri di ricerca e istituzioni brasiliane. Siamo felici di poter annunciare – ha concluso il Rettore – che una delegazione della nostra università da me guidata sarà in visita ufficiale in Brasile a fine settembre per consolidare accordi e opportunità con atenei e centri di ricerca della Santa Catarina Association of Educational Foundations (ACAFE) dello Stato di Santa Catarina, associazione che comprende 142mila studenti iscritti a corsi di laurea triennale e magistrale e oltre 20mila nella fase del post-laurea e della ricerca».
«Estendere la cooperazione con le università italiane – ha dichiarato l’ambasciatore brasiliano Renato Mosca De Souza – è fondamentale in tutte le aree della conoscenza. Per questo l’opportunità di collaborare con l’Università di Teramo è per noi particolarmente importante. In questo contesto abbiamo ospitato il Rettore e la delegazione dell’Università di Teramo in Ambasciata a Roma per un incontro con i rappresentanti delle università della rete della Santa Catarina Association of Educational Foundations (ACAFE) dello Stato di Santa Catarina, una regione che è una realtà agraria ma anche industriale in sviluppo. A settembre il Rettore Corsi con una delegazione dell’Ateneo sarà in Brasile dove un’altra occasione di confronto per lo sviluppo di collaborazioni accademiche, scientifiche e culturali potrà essere l’assemblea generale, a Recife, del Gruppo di Cooperazione internazionale delle Università Brasiliane, il GCUB, composto da oltre cento atenei del nostro Paese“.

Intervento del Magnifico Rettore Christian Corsi

TERAMO – È un grande onore per me e per tutti noi oggi ospitare l’Ambasciatore del Brasile Renato Mosca De Souza, al quale rivolgo il più caloroso benvenuto nel nostro Ateneo e nella nostra regione. Voglio ringraziarla molto per la sua disponibilità e per essere qui all’Università degli Studi di Teramo. Un ringraziamento che estendo anche all’intera Ambasciata del Brasile e all’Associazione “Guido Carli”, in particolare al Presidente Federico Carli, che ha collaborato alla creazione di questa opportunità. Questa visita si inserisce in un percorso di dialogo già ben avviato che la scorsa settimana ci ha visto ospiti dell’Ambasciatore a Roma per un confronto costruttivo con sette rettori di altrettante prestigiose università brasiliane. Si tratta degli atenei e dei centri di ricerca che fanno parte della rete della Santa Catarina Association of Educational Foundations (ACAFE) dello Stato di Santa Catarina, associazione che comprende oltre 142mila studenti iscritti a corsi di laurea triennale e magistrale e oltre 20mila nella fase del post-laurea e della ricerca.

Abbiamo in questa occasione già potuto constatare la vivacità culturale e scientifica degli atenei brasiliani e verificare numerosi punti di contatto e opportunità di crescita comune. E siamo felici di poter annunciare che una delegazione della nostra università da me guidata sarà in visita ufficiale in Brasile a fine settembre per consolidare accordi e opportunità frutto del dialogo in corso.

Anche a livello più generale, negli ultimi tempi, Italia e Brasile hanno dimostrato una forte sintonia nell’affrontare alcune delle sfide più urgenti della nostra epoca. Dalla lotta ai cambiamenti climatici alla transizione energetica, dalla sicurezza alimentare alla necessità di superare le disuguaglianze, i nostri due Paesi hanno condiviso impegni e una visione comune. Si tratta di temi che non sono soltanto priorità internazionali: sono le fondamenta su cui si costruisce il futuro delle giovani generazioni e di quelle che verranno. È proprio su questi fronti che si misura oggi la responsabilità della comunità internazionale, e la collaborazione tra Italia e Brasile rappresenta un esempio concreto di impegno condiviso e di visione solidale.

Le relazioni bilaterali tra Italia e Brasile si collocano in un contesto di consolidata amicizia e di reciproca fiducia, testimoniando un dialogo costruttivo e continuo. Sul piano istituzionale, i rapporti tra i nostri Paesi continuano a svilupparsi secondo le linee guida del Piano d’Azione del “Partenariato Strategico” firmato nel 2010, e sono coordinate dagli indirizzi stabiliti dal Consiglio di Cooperazione Italia-Brasile che valuta i progressi compiuti sul fronte delle sfide della cooperazione bilaterale nei vari settori di interesse comune. Senza dimenticare l’importante iniziativa della “Conferenza Italia-America Latina e Caraibi”, che il Governo italiano organizza a scadenza biennale con tutti i Paesi del continente latino-americano.

In questo contesto si inserisce anche il processo in atto di accordo tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay) che rappresenta un’importante opportunità di investimento per i nostri Paesi e, in termini di peso economico, il trattato commerciale più rilevante stipulato dall’UE. Fra i Paesi interessati all’Accordo di libero scambio, il Brasile risulta quello con il maggiore rilievo per le esportazioni italiane nell’area (circa i 3/4 del totale), principalmente per due fattori: le ampie dimensioni del mercato interno in cui approssimativamente la metà della popolazione si colloca nella classe media per livelli di benessere e di consumo e il suo ruolo di “snodo” per gli scambi con il resto dell’America Latina. Tra i quattro paesi firmatari dell’accordo, nel 2023 il Brasile è anche il principale fornitore per l’Italia, con un’incidenza del 75% sull’import complessivo dall’area. Le importazioni dal Brasile sono cresciute mediamente nel periodo 2019-2023 del 9,7%, e hanno interessato prevalentemente prodotti dell’agricoltura e dell’industria estrattiva.

Oltre ai rapporti economici, a legarci al Brasile è il fatto che il Paese ospiti una delle più numerose comunità italiane al mondo: dei circa sei milioni e mezzo di concittadini residenti all’estero, oltre settecentomila vivono in Brasile – circa l’11% del totale – mentre secondo i più recenti dati forniti dall’ambasciata italiana a Brasilia, i nostri connazionali iscritti negli schedari consolari della rete in Brasile hanno superato le 730.000 unità.

Il settore culturale costituisce uno dei pilastri della cooperazione italo-brasiliana. Da sempre i nostri Paesi evidenziano l’importanza della cultura come strumento di promozione e consolidamento delle reciproche relazioni. In questo contesto è importante sottolineare come la domanda di lingua e cultura italiana in Brasile è in continuo aumento e che il Brasile è all’undicesimo posto su 119 Paesi per numero di studenti di italiano.

Altro fondamentale tassello delle relazioni fra Italia e Brasile è costituito dalla cooperazione economica, che sta attraversando una fase molto positiva. Basti pensare che nel 2024 le esportazioni brasiliane verso il nostro Paese hanno raggiunto un valore di 4,54 miliardi di euro e le importazioni dall’Italia sono state pari a 5,79 miliardi di euro. Il Brasile è al 25° posto come paese fornitore dell’Italia, con una quota di mercato dello 0,8%, mentre si posiziona al posto 24 come destinatario dell’export italiano, per una quota di mercato dello 0,9%. L’Italia è il 15° mercato di destinazione dell’export del Brasile ed è il 7° fornitore del Brasile con una quota di mercato del 2,4%.

Per quanto riguarda gli investimenti da parte italiana in Brasile nel 2024, questi hanno raggiunto quota 13,2 miliardi di euro, con una netta concentrazione nei settori dell’elettricità e gas, della manifattura e delle telecomunicazioni.

È in tale quadro che auspichiamo un ulteriore rafforzamento della collaborazione tra i due Paesi in tutti gli ambiti di comune interesse.

E tali intenti sono perfettamente al centro del ruolo e della visione che il nostro Ateneo rappresenta: come università pubblica siamo un pilastro fondamentale della democrazia e un presidio culturale dove si coltiva il sapere, si formano cittadini consapevoli e si costruisce il futuro della società attraverso la formazione, la ricerca e la conoscenza. Il mio mandato alla guida di questo Ateneo è iniziato da poco più di sei mesi e si caratterizza per una profonda riorganizzazione e per la volontà di rilancio della nostra vocazione di comunità che pone al centro le persone e si fonda sui valori di innovazione, inclusione e sostenibilità. Lavoriamo ogni giorno per rendere questa università non solo un luogo di eccellenza accademica, ma anche un punto di riferimento per lo sviluppo culturale, sociale ed economico dell’intero territorio.

La nostra università accoglie ed è animata da una numerosa popolazione studentesca ed è un punto di riferimento regionale e non solo per la ricerca, con particolare attenzione ai settori agroalimentare, veterinario, delle scienze sociali, giuridiche e comunicative. In questi ambiti lavoriamo in maniera integrata con il territorio implementando numerosi progetti finanziati a livello nazionale e internazionale.

L’Ateneo si distingue nel panorama degli atenei abruzzesi per la presenza di due poli scientifici: il polo giuridico-politico-comunicativo e l’altro nell’ambito agro-bio-veterinario. Nel complesso l’Ateneo è strutturato in 5 Dipartimenti e ha un’offerta formativa di 24 corsi di laurea, 17 master e 7 scuole di specializzazione, 7 corsi di dottorato nei nostri Dipartimenti, uno interateneo, 4 di interesse nazionale e uno di carattere europeo. Nel complesso l’Ateneo può vantare una comunità dottorale di 132 dottorandi e ha conferito negli ultimi tre anni accademici una media di 50 titoli di dottorato per anno, intercettando risorse competitive. I nostri corsi di dottorato hanno consolidato negli ultimi anni la loro vocazione internazionale e la capacità attrattiva rispetto all’intercettazione di risorse esterne: è aumentata l’attrattività di studenti stranieri, è stata consolidata la mobilità internazionale con un forte incremento delle convenzioni con istituzioni estere e si è consolidata la mobilità in uscita dei dottori di ricerca che ha interessato dal 2020 al 2024 oltre uno su quattro tra loro. All’attuale offerta si aggiungono, inoltre, anche le 12 borse di dottorato finanziate nell’ambito della Scuola di Alta Formazione Regionale per l’Innovazione in One Health, nata dalla collaborazione scientifica tra l’Università e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, con un approccio intersettoriale alle Biotecnologie cellulari e molecolari, alle Scienze degli alimenti e alle Scienze mediche veterinarie, sanità pubblica e benessere animale.

Il nostro Ateneo è impegnato nella realizzazione di 3 importanti progetti strategici, finanziati finora con oltre 60 milioni di euro, che prevedono il raddoppio della sede di Medicina Veterinaria, la realizzazione del Centro Europeo di ricerca Agro-BioSERV e la realizzazione della Cittadella della Cultura.

Siamo un Ateneo proiettato verso il futuro e crediamo che il futuro passi anche attraverso una rinnovata capacità di usare l’internazionalizzazione come leva per stimolare la crescita degli studenti, della ricerca e del sistema accademico nel suo complesso. Come università rappresentiamo un nodo strategico in una rete globale della conoscenza e per questo riteniamo fondamentale coltivare e stringere nuove relazioni e alleanze che possano creare opportunità e sviluppo comune.

Per gli studenti l’internazionalizzazione è un’occasione di arricchimento personale e professionale: consente di confrontarsi con sistemi accademici diversi, acquisire competenze linguistiche e trasversali e costruire un profilo competitivo in un mercato del lavoro sempre più globale. Per la ricerca, significa accesso a reti scientifiche internazionali, finanziamenti europei, laboratori condivisi e sinergie progettuali capaci di affrontare le sfide globali con strumenti interdisciplinari e collaborativi.

Nel contesto contemporaneo, gli atenei non sono più solo luoghi di trasmissione del sapere, ma spazi di connessione tra culture, territori e generazioni. Saper cogliere e potenziare le opportunità offerte dall’internazionalizzazione è oggi una condizione imprescindibile per ogni università che voglia essere protagonista dell’innovazione, dell’eccellenza e della trasformazione sociale ed economica. Questo incontro è dunque un’occasione per il nostro Ateneo che mettiamo a disposizione di tutto il territorio qui rappresentato da autorità, vertici accademici e ospiti del mondo istituzionale ed economico.

In conclusione, l’incontro di oggi rappresenta un momento significativo per riaffermare il valore del dialogo tra istituzioni accademiche e diplomatiche come fondamento per nuove prospettive di cooperazione e di sviluppo comune. La presenza dell’ambasciatore Renato Mosca de Souza nel nostro Ateneo non solo ci onora, ma rafforza il nostro impegno a essere un ponte tra culture, saperi e opportunità. Siamo convinti che, attraverso un’intensificazione dei rapporti con il sistema universitario e produttivo brasiliano, potremo generare benefici concreti per i nostri studenti, per la ricerca e per il territorio. Le solide collaborazioni già attive dimostrano quanto la cooperazione internazionale sia una risorsa strategica, che vogliamo coltivare e far crescere con determinazione e visione. Auspichiamo che questo sia solo l’inizio di un cammino comune ancora più intenso, per la crescita dei nostri studenti, dei ricercatori, della nostra città e della nostra regione, all’insegna dell’innovazione, dell’inclusione e dello sviluppo condiviso. Siamo lieti di proseguire questo incontro con una visita nel campus di Ateneo che toccherà:

  • Il laboratorio di Microbiologia Alimentare (AgriBioSERV), impegnato nella ricerca su microorganismi alimentari, per il miglioramento della qualità degli alimenti, lo sviluppo di nuovi alimenti funzionali e bevande fermentate e nella riduzione dell’impatto dei patogeni negli alimenti. Comprende:
  • un’area comune per la caratterizzazione molecolare (genetica e fisiologica) di batteri lattici e lieviti e di agenti patogeni;
  • un’area per la fermentazione con particolare riferimento allo studio di interazioni degli alimenti con l’organismo umano mediante l’uso di sistemi innovativi ex-vivo (GutModel);
  • una terza area per lo studio di tecnologie ed approcci innovativi a basso impatto ambientale per la riduzione dell’insorgenza di patogeni negli alimenti (molecole antimicrobiche, fotoplasma, ozonizzazione etc.).

Il laboratorio di Medicina traslazionale (AgriBioSERV), è impegnato nella ricerca nel settore biomedicale con lo scopo di velocizzare la scoperta di nuovi trattamenti e strumenti diagnostici utilizzando un approccio multidisciplinare e la collaborazione fra esperti di biologia cellulare, molecolare, genetisti e imaging. La finalità del laboratorio è quella di sviluppare nuove terapie e procedure biomediche attraverso approcci diagnostici e terapeutici innovativi che combinano derivati da cellule staminali isolate da tessuti sani o tumorali con approcci sperimentali complessi.

V I D E O

F O T O