MOSCIANO SANT’ANGELO – “Un attacco ingiustificato e che cerca soltanto di gettare fango sulla pubblica amministrazione, mistificando la realtà e piegandola ai propri scopi”. Così, per l’amministrazione comunale di Mosciano Sant’Angelo, si può riassumere la risposta della Cobeco costruzioni srl che, come un pugile nell’angolo, cerca di menare colpi alla cieca senza mostrare la giusta lucidità nel fare le cose. “Una lucidità che certo non è mancata alla ditta negli ultimi due anni, durante i quali ha portato pratiche incomplete e consegnate sempre all’ultimo giorno utile, mostrando scarsa collaborazione e tanta attenzione a posticipare il più possibile la realizzazione dell’opera”, continuano dal Comune, “Di speciosità, pertanto, dovrebbe essere accusata la ditta che non solo non ha rispettato minimamente i termini convenzionali, ma sta cercando di gettare fumo negli occhi dei cittadini per non far emergere le proprie responsabilità”.

Ecco la ricostruzione dei fatti secondo il Comune di Mosciano Sant’Angelo:

I RITARDI NELLA CONSEGNA DEL PROGETTO. Nel Febbraio del 2017, dopo anni di solleciti da parte dell’amministrazione, la Cobeco avrebbe dovuto rimettere, benché in ritardo, la giusta documentazione richiestale nel 2016, necessaria alla cantierabilità del progetto esecutivo e pertanto completa di tutte le autorizzazioni, tra cui quella sismica, nonché della relazione relativa all’attività di verifica del progetto da parte di un soggetto terzo. In realtà, a febbraio 2017, la ditta non aveva avuto neanche l’accortezza di predisporre l’attività di verifica al progetto e neanche la richiesta, con relativi allegati tecnici, al Genio Civile per l’ottenimento dell’autorizzazione sismica.
Questo è, di fatto, il livello di impegno e collaborazione mostrato dalla Cobeco che, se avesse predisposto e trasmesso al Comune la giusta documentazione, avrebbe certamente evitato l’attivazione della diffida e messa in mora da parte dell’ufficio urbanistica.
Nel giugno 2017, alla scadenza dei tre mesi dalla diffida, la Cobeco, dopo aver comunicato in aprile, tra l’altro, la disponibilità ad adempiere, rimetteva la relazione di verifica, dalla quale emergevano ancora evidenti carenze sia progettuali che autorizzative. A tal proposito, si precisa che il deposito al Genio civile per l’autorizzazione sismica, a firma del sindaco, è stato effettuato nello stesso giorno (12/06/2017) in cui il tecnico della ditta lo consegnava, brevi manu, in comune.
A ciò si aggiunga che la pratica presentata al Genio Civile era incompleta, e lo stesso servizio regionale, nel richiedere a più riprese le integrazioni, avvertiva, con nota del 30 agosto 2017, che in assenza dell’autorizzazione sismica, non si sarebbe potuto dare seguito ai lavori.
È perciò evidente ed inequivocabile che il progetto rimesso non era cantierabile neanche a giugno 2017, alla scadenza, cioè, della messa in mora e pertanto in alcun modo approvabile da parte del comune.

Purtroppo le inadempienze non terminano qui, poiché a seguito di richiesta di escussione della polizza,da parte dell’ufficio urbanistica, la compagnia di assicurazione non provvedeva al pagamento dovuto, sostenendo, con nota del 14 dicembre 2017, la mancata messa in mora e che, a loro avviso, l’opera fosse comunque eseguibile, considerato che il progetto aveva ottenuto, sebbene in enorme ritardo (il 16 novembre), l’autorizzazione del Genio Civile.
A questo punto, l’Ente, vista la complessità e la delicatezza del procedimento, riteneva utile fare tutti i passi necessari al fine di tutelare l’interesse pubblico. Si procedeva, pertanto, all’ attività di validazione, così come previsto dalla legge sui lavori pubblici e dalla convenzione, al fine auspicabile di poter appaltare l’opera.

A fine luglio 2018, dopo la complessa fase di validazione la Cobeco, per il tramite dei legali di parte, viene messa a conoscenza della impossibilità di validare il progetto, e invitata a determinarsi in merito entro il 25 agosto. A settembre, non essendo pervenuta notizia sulle importanti criticità rilevate, l’ufficio lavori pubblici verbalizza la non validazione dell’opera.

Il primo ottobre 2018, la Cobeco, trasmette le integrazioni alle criticità segnalate in fase di validazione. Esse vengono esaminate, ma risultano nuovamente carenti per diversi aspetti, anche con previsione di costi di alcune lavorazioni, di gran lunga superiori al prezzario regionale e che si sarebbero dovute pagare con denaro pubblico.

LA RICHIESTA DI ESCUSSIONE DELLA POLIZZA. Il resto è storia recente. Dopo anni di ritardo e dinanzi all’ennesima riproposizione di integrazioni non validabili per più motivazioni, il Comune ha richiesto formalmente all’assicurazione quanto di competenza per la mancata realizzazione dell’opera.
Un atto dovuto da parte degli uffici che hanno comunque sempre mostrato professionalità in questa vicenda, anche davanti a insulti e comportamenti certo non eleganti da parte della ditta.
Una scelta politica forte e decisa da parte dell’amministrazione comunale che certo non può e non deve tollerare simili atteggiamenti. E questo non per biechi motivi personalistici, come si vorrebbe far credere, ma perché certi comportamenti offendono la cittadinanza tutta di cui gli amministratori sono i rappresentanti: il cineteatro e il belvedere sono luoghi, materiali ed immateriali, della collettività moscianese che non può esserne privata per l’inoperosità di una qualsiasi ditta protesa a temporeggiare e a distendere i tempi di legge. Le norme vanno rispettate e nessuno può esserne esentato, soprattutto quando in gioco ci sono gli interessi della collettività.

L’amministrazione comunale di Mosciano Sant’Angelo ha, nel frattempo, intrapreso ulteriori iniziative. Nel pomeriggio di lunedì 17 dicembre si è tenuta una riunione della commissione consiliare urbanistica per mettere al corrente di tutto l’iter anche i gruppi consiliari di opposizione. In quella sede, si è annunciato che i provvedimenti adottati nei confronti della Cobeco saranno oggetto di discussione anche in consiglio comunale.