TERAMO – Da un lettore, residente in viale Bovio, riceviamo e pubblichiamo una lettera relativa al degrado nel centro storico di Teramo, alla Villa Comunale e di fronte alla Questura.

La percezione del rischio a Teramo è sicuramente legata alla frequenza con cui si assiste a situazioni di degrado che cominciano ad essere veramente tante ma, anche al giudizio che si ha rispetto alla capacità delle forze dell’ordine di controllarla. A ragione allora, la fiducia attuale nelle Istituzioni da parte dei Teramani rasenta lo zero. Lo dico con tutto il rispetto possibile per chi lavora giorno e notte a nostra tutela, scarsamente accompagnato in questo da uno Stato garantista e fuori dalla realtà attuale.

Non abbisogna essere dei draghi per vedere quello che adesso sta diventando veramente un problema serio di sicurezza, anche Igienico-Sanitaria.

La verità è che la società multirazziale che abbiamo con sconcertante incompetenza costruito sta mostrando i suoi frutti e noi ne raccogliamo i cocci. Ho letto del giusto desiderio degli Italiani di poter vedere gente che viene nel nostro Paese solo per ammirarne la bellezza ma rimane utopia, soprattutto pensando al fatto che non rispediamo a casa neanche chi entra espressamente per delinquere sputando sopra il popolo che li accoglie e senza avere la minima intenzione di integrarsi. Questo rimane poco comprensibile. Se la grande immigrazione è figlia dei tempi la nostra gestione del fenomeno è disastrosa. Il sistema accoglienza è in tilt ma era normale accadesse perché i numeri di un Paese non possono mai superare il limite stabilito dal buon senso.

Tutto si traduce a Teramo in spaccio a cielo aperto, risse e tanto altro da commentare, e parliamo di una delle (ex) città più tranquille in assoluto.

Una delle più allucinanti situazioni è il degrado del centro e della Villa Comunale, da sempre monumento della città e attualmente luogo di spaccio più volte denunciato e cloaca adibita a raccolta delle defecatio degli immigrati, ex luogo di giochi e passeggiate di genitori e bimbi. Un Vespasiano a cielo aperto, pur se vicinissima a scuole materne, medie e superiori e alla Questura di Teramo. Indecente, in Viale Bovio ci abito e so di cosa parlo.

I disperati che vengono ogni settimana a bivaccare in Viale Bovio lasciano tracce ovunque del loro passaggio giustamente fregandosene del comune senso del pudore. Gente disperata che proviene da contesti sociali complicati e si comporta di conseguenza. Non è questo il problema ma lo è invece la totale assenza del cercare soluzione da parte di chi potrebbe e dovrebbe farlo. Alcuni residenti hanno inoltrato denuncia alla Procura della Repubblica, trasmessa per conoscenza a Prefetto e Questore di Teramo per denunciare il degrado di Viale Bovio ed una vergognosa situazione. La cosa inaccettabile è che tutto questo avviene davanti la Questura ed è quindi inutile notificare un esposto a chi vive in tempo reale questa situazione. Se lasciano però defecare in ogni dove vuol dire che il fatto non rappresenta violazione alcuna e quindi potrebbero aprire i cancelli in modo tale da avere il problema sotto controllo, soprattutto per eventuali prelievi della ASL legati alle problematiche Igienico-Sanitarie. Tra poco arriva il caldo e ne vedremo ed odoreremo delle belle. Visto che nessuno muove un dito e se quello che succede è cosa lecita, allora aprite le vostre porte e lasciate vengano a voi, all’interno della questura, della prefettura, del comune di Teramo e delle vostre belle case, ne avreste anche un riconoscimento spirituale nell’anno del Giubileo a cui aggiungeremmo apertura di porte non sante ma funzionali. Ma soprattutto non lasciate vadano ad altri perché prima o poi qualcuno sarà costretto a difendersi da tale scempio indecoroso o difendere la propria famiglia e la colpa sarà soltanto vostra.

Bella pubblicità per una città Universitaria, complimenti a tutti gli attori protagonisti di tale vergogna.

Al cittadino però deve essere garantita dallo Stato la difesa dei diritti sociali tutelandolo da qualsiasi forma di devianza, ad intendere con tale termine qualsiasi atto o comportamento, fosse anche solo verbale, di una persona o di un gruppo che viola le norme di una collettività e che, di conseguenza, va incontro a sanzioni.

L’autorità di pubblica sicurezza, nell’ordinamento giuridico italiano, è una entità (sicuramente non percepita) che si occupa di ordine pubblico e di pubblica sicurezza ed ha il compito di garantire le condizioni di pace sociale, prevenendo i fattori che potenzialmente la minacciano ed eliminando gli stati di turbativa già in atto.

Le autorità di Pubblica Sicurezza che operano a livello locale e provinciale sono:

  1. Il Prefetto di Teramo – è tenuto ad attuare le direttive ministeriali e a coordinare le forze di polizia, ed è anche responsabile provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica. Predispone piani coordinati di controllo avvalendosi del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, organo consultivo del quale fanno parte il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri ed il Comandante Guardia di Finanza. Del Comitato fa parte anche, udite…..
  2. Il Sindaco di Teramo – che è chiamato a collaborare negli ambiti di competenza dell’ente locale per il migliore espletamento della funzione della sicurezza pubblica. A dire che dovrebbe gettare il cuore oltre l’ostacolo e farsi in quattro per poter garantire tranquillità sociale nella propria città facendo sue problematiche di questo tipo. Terzo componente è

  3. Il Questore di Teramo – è qualificato come autorità provinciale di pubblica sicurezza. Egli si occupa di dirigere e coordinare in concreto i servizi di ordine e sicurezza pubblica nel capoluogo di provincia in cui opera. Nelle sue attività può avvalersi di tutte le forze di polizia presenti sul territorio.

La salvaguardia dell’ordine pubblico comprende ogni determinazione capace di evitare l’insorgere di conflitti ed il loro degenerare in episodi di turbativa. Questo va sottolineato come cosa ignota ai competenti uffici. Se ne deduce che i compiti in materia di tutela dell’ordine pubblico sono soprattutto di tipo preventivo tendenti ad evitare il compimento dei reati. Questo rende ragione del fatto che i rappresentanti della legge vengano chiamati “Tutori dell’Ordine”.

Sorge allora un amletico dubbio:

se prevengo atti collettivi di violenza e di arbitrio a garanzia dell’ordine sociale posso essere certamente definito un “Tutore dell’ordine” ma se me ne frego di prevenire ed intervengo a fatto compiuto, in base alla lingua Italiana che ha poco spazio di interpretazione, sono sicuramente qualcos’altro. Non colui che tutela un ordine o la pace sociale di cui sopra ma colui che attesta il disordine e quindi prende atto di uno stato di turbativa che aveva invece il compito di prevenire. Un po’ arzigogolato ma è così. Ci capite qualcosa? In Italia abbiamo quindi accertato, funzioniamo al contrario.

Ragazzine ma anche donne mature spesso molestate verbalmente da immigrati all’uscita del sottopasso di P.zza Garibaldi verso il Corso, in pieno centro e in giorni festivi……e meno male che per adesso l’approccio è solo verbale. Indecente e Vergognoso perché quello che una donna affronta da persona matura, determina al contrario grande paura nelle adolescenti che hanno timore ad uscire da sole. Avvilente è sempre la stessa cosa, constatare incredibilmente la totale assenza delle Istituzioni che assistono inermi a tale scempio. Se la politica pensasse a risolvere i problemi invece che stare con la bava alla bocca per lottizzare, nominare, mantenere i propri potentati e gestire posti di comando a dispetto delle competenze, ci troveremmo sicuramente molto meglio e cercheremmo soluzioni. Non Dacur (Daspo urbano) o altre pugnette del genere ma qualcosa che faccia minimamente pensare che in questo Paese esiste una legge che va rispettata.

Sorge allora l’ennesimo dubbio: ma la tutela del cittadino da qualsiasi forma di devianza non stava a significare “…..omissis..l’intervenire contro atto o comportamento, ‘fosse anche solo verbale’, di una persona o di un gruppo, che viola le norme di una collettività?….omissis”. Evidentemente in Italia no! Vergognoso. – (lettera firmata) –