Alle rivendicazioni della categoria il Governo continua a rispondere con inaccettabili provocazioni; minaccia la demolizione delle poche tutele rimaste in materia di lavoro usurante rilanciando un ulteriore aumento dell’età per accedere alla pensione, si tappa orecchie ed occhi a fronte della tangibile necessità di rimettere in discussione la forma attuale di finanziamento di un settore strategico che muove l’intera nazione e che attraverso le privatizzazioni selvagge, con la grottesca politica di appalti, subappalti e sub affidamenti brucia miliardi di euro che vanno in profitto alle aziende private (che si arricchiscono di denaro pubblico), padroncini (per lo più non rispettosi delle normative e contratti ‘dimenticando’ spesso di pagare gli stipendi), cooperative (più o meno false) e consorzi vari (generati con la logica di piccole e/o medie aziende che si nascondono dietro un infernale reticolo di società a modello delle scatole cinesi), si alimenta sfruttamento e precarizzazione imponendo condizioni sempre peggiorative per gli Autoferrotranvieri ed offrendo un servizio ai cittadini sempre meno efficiente, sempre meno sicuro… in barba al tanto decantato ‘diritto alla mobilità’.
Una scelta politica, quella di questo Governo, che fa definitivamente carta straccia della richiesta di tutta la società civile di restituire sicurezza sui luoghi di lavoro, sicurezza all’utenza. Non bastano i bus stipati di pendolari che viaggiano su autostrade e strade statali in beffa di ogni normativa in materia di trasporto persone, in beffa dello stesso codice della strada e, di volta in volta, trovare anche la faccia tosta di inviare messaggi di cordoglio per le vittime di quei rituali omicidi sul lavoro che troppo spesso coinvolgono cittadini, lavoratori, studenti che si affidano proprio a quel servizio pubblico essenziale che questo Governo vuole demolire.
Dall’altro canto si consolida la complicità con quei sindacati che da bravi ‘lacchè’ mettono in scena false iniziative di protesta per poi adeguarsi, sia sui tavoli nazionali che sui tavoli aziendali, a tutte le aberranti proposte delle controparti. I risultati sono oramai sotto gli occhi di tutti; si riempiono di soldi le tasche delle aziende, specialmente quelle private, senza realizzare investimenti mirati per l’implementazione dei servizi, l’efficientamento dei mezzi e la sicurezza sui posti di lavoro”. – USB lavoro privato Chieti/Pescara – USB lavoro privato L’Aquila/Teramo –