TERAMO –  Critiche alla didattica a distanza, ma più che altro una sorta di appello per cercare di venire incontro alle esigenze degli studenti, in vista  degli esami di maturità. E’ quanto si legge in una lettera aperta di alcuni rappresentanti di Istituto del Liceo Classico-Musicale “M. Delfico”, che circola da alcuni giorni e che è stata inviata a studenti e insegnanti dell’Istituto.

Nella lettera gli studenti si dicono consapevoli di stare affrontando un anno molto complicato, e che tutti stanno cercando di adattarsi all’emergenza coronavirus oramai da mesi ma gli stessi invitano a non dimenticare le problematiche della classe studentesca, vero motore della società

Circa mezzo milione di giovani come noi quest’anno dovrà affrontare l’esame di maturità – si legge –  eppure le modalità di svolgimento della prova orale ad appena un mese dal suo inizio appaiono ancora poco chiare”.

Numerosi  infatti sarebbero i problemi relativi alla didattica a distanza (DAD, che gli stessi studenti ammettono sia una questione a livello nazionale e non solo a livello locale. “Nonostante per noi studenti e studentesse del Liceo Classico-Musicale “Melchiorre Delfico” le lezioni online siano partite già dalla settimana seguente alla chiusura delle scuole, – si legge ancora –  grazie alla celere risposta del Dirigente Scolastico, prof.ssa Loredana Di Giampaolo, e dei suoi collaboratori, con il passare dei giorni, abbiamo dovuto affrontare problematiche che si rivelano persistenti”

Da taluni Docenti, per i rappresentanti, non sarebbero infatti rispettate alcune modalità di studio e di programma.

Le difficoltà  principali sarebbero poi legate alle connessioni internet che non permetterebbero la completa fruibilità delle lezioni online. “Nonostante siano problemi che accomunano la maggior parte degli Istituti in  tutta Italia, è da sottolineare come la nostra scuola abbia una storia che non può essere danneggiata”, si legge ancora.

L’appello ovviamente è quello che si riesca ad agevolare il più possibile gli studenti: “rammentiamo alle istituzioni e ad alcuni docenti che queste problematiche lasciate irrisolte ancora a metà maggio non fanno altro che compromettere, oltre alla valutazione finale, l’intero percorso di studi degli alunni, e che abbandonare anche uno solo di loro significa lasciare indietro una parte del futuro del nostro Paese“.