L’aggiornamento al 15 maggio delle stime relative all’uscita dal contagio elaborate dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane con indicazione delle date plausibili della fine di nuovi casi di positività al coronavirus. Si confermano le differenze regionali.

ROMA  – All’inizio della Fase 2 le Regioni si trovano a dover fronteggiare situazioni epidemiche diverse. L’epidemia da Covid-19, infatti, in alcune aree del Paese sembra
nella fase finale, i contagi sono ormai prossimi all’azzeramento che dovrebbe avvenire a partire
dalla terza settimana di maggio; altre Regioni sono in una fase leggermente più arretrata, ma
potrebbero uscire dall’epidemia a partire dalla prima settimana di giugno; altre cinque Regioni
dovrebbero vedere azzerare i contagi tra la metà e la fine di giugno. La situazione in Lombardia
merita ancora particolare attenzione perché la diminuzione dei contagi procede con estrema
lentezza, tanto che secondo le nostre proiezioni dovrà aspettare almeno la metà di agosto per
azzerare i contagi.
Queste stime sono fatte con un mantenimento della mobilità sociale a livelli estremamente
contenuti, sarà necessario rivederle alla luce dell’ultimo DPCM che approva misure finalizzate
all’attenuazione sostanziale di queste limitazioni.
(Vedi Tabella 1 sotto allegata).
Sono le nuove proiezioni fatte dagli esperti dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni
Italiane, coordinato dal Professor Walter Ricciardi, Direttore dell’Osservatorio e Ordinario di
Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, e dal Dottor Alessandro Solipaca, Direttore
Scientifico dell’Osservatorio.
“La Fase 2 metterà alla prova la capacità organizzativa delle Regioni e il buon senso dei cittadini,
poiché interviene in un momento in cui i nuovi contagi sono ancora un numero a due cifre per 11
Regioni italiane (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria,
Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana e Veneto) e il rischio di una ripresa dell’epidemia non è
trascurabile.

Invece, molto delicata è la situazione in Lombardia, speriamo non si debba pagare un
prezzo troppo alto in termini di salute”, dichiara il Dottor Alessandro Solipaca.
Il nuovo coronavirus SARS CoV-2 al 17 maggio ha contagiato 224.760 persone e provocato oltre
31.763 decessi in Italia.
“L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha seguito l’evolversi dell’epidemia e
ha ritenuto importante fornire dati e previsioni elaborate su solide basi scientifiche sull’evoluzione
dei contagi quale contributo alle scelte delle Istituzioni nazionali e regionali, focalizzando
l’attenzione sulla data a partire dalla quale ci si potrebbe attendere l’azzeramento dei nuovi
contagi – spiega il Dottor Solipaca. Tali previsioni sono state calcolate sulla base dei dati messi a
disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile nel periodo che va dal 24 febbraio al 15
maggio”. I modelli statistici elaborati per ogni Regione sono di tipo regressivo (di natura non
lineare) e approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo interpolandoli con una
curva.
Le proiezioni tengono conto dei provvedimenti presi da Governo e Regioni fino al 15 maggio,
pertanto, non permettono di prevedere gli effetti sui nuovi contagi dovuti alla fine del lockdown.
La precisione delle proiezioni è legata alla corretta rilevazione dei nuovi contagi: è infatti noto che
questi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici. Inoltre, la dinamica dei
nuovi casi positivi mostra evidenti oscillazioni (vedi Grafici sotto allegati), dovute anche alla
tempestività delle notifiche dei nuovi casi, al numero di tamponi effettuati, al criterio con i quali
questi sono stati somministrati alla popolazione, al tempo di refertazione e a altre cause di natura
organizzativa. In particolare, va sottolineato che, dall’inizio dell’epidemia, sono stati effettuati 2
milioni e 945 mila tamponi ai quali corrispondono 1 milione e 900 mila persone e tale distribuzione
è molto variabile sul territorio.
Secondo le proiezioni dell’Osservatorio a uscire per prime dal contagio da Covid-19 (cioè zero
nuovi casi) dovrebbero essere le due Province Autonome di Bolzano e Trento, seguite dalla
Calabria, Umbria, Sardegna e Basilicata, le quali vedrebbero azzerare i nuovi contagi a partire dal
21 maggio. Nel Lazio, Emilia-Romagna, Marche, Liguria e Piemonte l’azzeramento dei contagi
dovrebbe avvenire dopo il 17 giugno. Il Molise ha sperimentato un andamento dei contagi molto
particolare, tanto che la curva dei nuovi contagi è pressoché parallela all’asse orizzontale e questo
rende impossibile avanzare ipotesi sull’azzeramento. La motivazione potrebbe risiedere nel fatto
che negli ultimi dieci giorni sono stati riscontrati nuovi focolai che hanno invertito la dinamica
discendente della curva. Comunque, si sottolinea che il numero dei contagi degli ultimi due giorni
è molto basso.
Il quadro prospettico è molto diverso in Lombardia, Regione dalla quale sono partiti i primi contagi
da Covid-19, per la quale secondo i dati attuali l’azzeramento dei nuovi casi non avverrebbe prima
della metà di agosto.