TERAMO – Sono bastate 25 partite al Città di Teramo per mettersi alle spalle, speriamo per l’ultima volta, il campionato regionale di Promozione.

Con il successo di misura a Pescara (0-1, Di Giacomo al 37° del p.t. su assist di D’Egidio), i biancorossi accedono matematicamente nel prossimo campionato di Eccellenza, in virtù di 20 vittorie, 4 pari ed una sola sconfitta (nel girone di andata ad opera del Fontanelle) in una fase nella quale l’avversaria odierna, la Turris Calcio Val Pescara, non soltanto aveva retto l’urto, ma aveva anche dato l’impressione d’avere la forza per competere fino alla fine.

Sono state 72 le reti messe a segno ed appena 18 quelle subite dal Città di Teramo: un dominio cresciuto gradualmente, fino all’epilogo odierno.

Naturalmente, alla fine, il giusto entusiasmo in casa biancorossa, in un certo qual modo anche rispettoso degli sconfitti, ma come non ricordare quel pomeriggio del raduno, nel vecchio Comunale, con 5 o 6 giocatori privi anche di una muta da gioco… lo ha ricordato, ai microfoni di Super J, il presidente Eddy Rastelli, alla fine, prima di commuoversi: “Un gruppo fantastico al quale dobbiamo tutti un grazie. Mi sembra ieri quando ci fu chiesto da D’Ercole e da Pomante se avessimo almeno un pallone da gioco…“.

Il mister dedica la vittoria del campionato alla famiglia ed ai tifosi, ricordando la gara di esordio, pareggiata con il Piano della Lente ma comunque applaudita. “La nostra forza è stato l’avvio del campionato – ha aggiunto Pomante -, quando nelle prime 6 o 7 partite potevamo davvero rischiare di compromettere il cammino di una stagione. Poi è stato tutto meno difficile anche se avevo capito dall’inizio che ce l’avremmo fatta. Alla fine così è stato”.

Paolo D’Ercole, il DS: “Grazie a tutti. Alla società, alla famiglia, ai tifosi che sono stati fantastici e se me lo permettete, anche a me ed a Gustavo Bruno, che mi scrisse di fidarsi del sottoscritto“. Non poteva mancare l’emblema di questa squadra, Ivan Speranza: “Una grande impresa la nostra: all’inizio non c’era davvero nulla, ma poi abbiamo fatto il nostro dovere. Speriamo di continuare a farlo” e poi Alfonso Pepe: “A 37 anni, nella mia città, ho vinto e sono felice soprattutto per questo“.

Un elogio particolare, in coda, va alla società, tutta. E’ stata brava a non mollare anche nell’estate peggiore degli ultimi 15 anni; ci ha messo anima e cuore, ha fatto le scelte che doveva fare senza sbagliarle ed oggi è stata giustamente premiata, assieme alla nostra ed alla loro città.

Adesso si deve voltare pagina, perché il prossimo futuro sarà diverso e più complicato, sotto ogni profilo.