Secondo i sondaggi di Pagnoncelli – a Dimartedì del 16 febbraio- gli italiani esprimono un grande consenso per il nuovo esecutivo Draghi, anche se si aspettavano più tecnici, ma dichiarano al 74% che non apprezzano i partiti che lo appoggiano.

Ad avvantaggiarsene -nel marzo 2022- quando Draghi si trasferirà al Quirinale, sarà Giorgia Meloni. Che non è simpatica come Gasparri, non è colta come la Rauti, non ha il carisma di Alemanno, non è una fantastica oratrice come lo era Almirante, ma viaggia a vele spiegate sventolando la coerenza quale migliore delle sue virtù. E diventerà la prima premier donna italiana.

Allora perché il Sindaco di Giulianova, facendo quel po’ po’ di figura che ha fatto dopo aver ingannato le persone di 6 liste civiche, con i suoi compaesani leghisti che gli tirano merda, e tutta la politica regionale che ride, è passato con la Lega e non con FdI quando era già tutto fatto ? In fondo Lega, Forza Italia, Fratelli va tutto bene, chi offre di più ? Sbaglia chi crede che sia stato il consigliori misterioso, il fantasma che c’è e non c’è, ad obbligarlo dopo la sportellata in faccia che ha preso dai Fratelli. Fra Paolo l’eremita questa volta non c’entra, lui ha puntato altri obiettivi che vi dirò al momento giusto. La (mia) verità è che  il consenso ha un prezzo da pagare. E Costantini  (che a me è simpatico – e l’ho scritto più volte – anche se non ho mai avuto occasione  di incontrarlo e lo sarebbe ancor di più se evitasse le cazzate arroganti e vomitevoli tipo il manifesto contro il prof Enzo di Salvatore che è un signore) sente e sa che sta perdendo consenso. Chi frequenta Giulianova lo sa, lo sente, lo avverte dalle critiche che emergono. Non è più amato. E lo sente. E il lockdown non lo aiuta. Gli abili maestri del niente, gli strutturati venditori di fumo e palloni, e i giocolieri della mistificazione un tanto al chilo, buoni per ogni stagione, che lo avevano circondato sono bloccati. E lui è in forte affanno. E lo sa. Episodi come quelli davanti alla Madonna dello Splendore, inginocchiato a favore di camera e in diretta tv – mancavano le veline per uno show completo – hanno appannato la sua figura, creato diffidenza in chi lo pensava diverso, lo hanno reso antipatico ai più nel mondo cattolico e inviso anche a molti dei “suoi” che non lo credevano capace di usare anche questi mezzucci di retro spettacolo per un pò di propaganda. Per fortuna -per lui- in provincia non esiste il Pd e gli ex dirigenti giuliesi che supportarono pinocchio girano ancora – solo di notte come le anime perse- con la maschera di pulcinella. Anche fuori carnevale. I 5 Stelle si sono sfaldati e la tragedia di Riccardo ha chiuso la loro partita. La sinistra è la stessa degli anni ’80 e nelle loro assemblee popolari generali, dentro una panda, ancora si canta l’internazionale.

Credo, spero, anzi sono sicuro che – neppure tra il popolo di facebook – nessuno veramente voglia credere che Costantini ha aderito alla Lega per rimanere ancorato al proprio elettorato? Credo, spero, anzi sono sicuro che nessuno pensi o creda che è stata, la sua, una scelta forgiata sulla difesa dell’identità, della nazione, della bandiera, del made in Italy, della sovranità, sull’economia reale, il condono fiscale, l’interesse nazionale, barra dritta contro l’arroganza dei tecnocrati, del potere finanziario che ci ha messo in ginocchio, il fisco assassino e la Bce. Queste idee e valori che, del resto, fanno a botte con Draghi  -ex burocrate maligno -,e con l’Unione Europea, a Costantini interessano poco, anzi niente. Non è fatto per gridare camicia al vento e petto in fuori “Riprendiamoci la nostra sovranità e la nostra libertà, prima che queste sanguisuga ci tolgano l’ultima goccia di sangue“. Queste cose sono buone per Salvini non per Costantini. Seduto al Novavita con il Conte Presidente e la melassa delle damigelle di corte, alla sola idea di stringere tutte quelle mani in fila davanti a Marechiaro, viene colto da orticaria.

Ma allora perché un sindaco di Giulianova, Teramo, Abruzzo sceglie i barbari della Lega di Alberto da Giussano ? Perché “i leghisti” di Giulianova possono sbraitare, strillare, minacciare fino alla fine dei loro giorni , ma di fatto ciò che è stato siglato in un accordo con D’Eramo quello è. E quello resterà . Perché questi “storici “ leghisti se insisterano saranno espulsi dal partito non potendo esserci due leghisti all’opposizione del sindaco leghista ? Credo, spero, anzi sono sicuro che  nessuno voglia credere alla teoria dell’armata dei Sindaci contro Salvini, che si riconoscono nel  presidente della Regione Veneto Luca Zaia e nel mio amico di vecchia data Giancarlo Giorgetti, che rappresentano la base imprenditoriale del nord, e hanno spinto il barbaro all’ingresso nell’esecutivo, per sdoganarsi e cogliere l’occasione giusta per tornare vergini  in Europa, e scrollarsi dalle spalle l’alone di irresponsabili sovranisti e razzisti.  Al Sindaco di gigli valori e strategie interessano poco. Lui non è un falco alla Borghi e Bagnai, tutto va bene.

La (mia) verità – già espressa subito dopo la sua elezione – è che lui ha fatto una valutazione semplice: alla fine di luglio del 2021 comincia il semestre bianco, il periodo di tempo durante il quale il Presidente della Repubblica Italiana, (negli ultimi sei mesi del proprio mandato) non può sciogliere le Camere.  Draghi andrà al Quirinale e in Italia si tornerà a votare con il folle, pazzesco, immorale nuovo sistema elettorale. La Lega abruzzese esprimerà 3 su 9 parlamentari. Uno per collegio. E 1 senatore su 4.  La Lega di Teramo proverà a piazzare l’assessore Pietro Quaresimale al senato (alla camera c’è D’Eramo blindatissimo). In quello della costa teramana con Pescara si candiderà il sindaco Costantini. Alla regione Di Matteo andrebbe a fare l’assessore, e si libererebbe un altro posto. E tutti felici e contenti. Ma perché fare tante storie, “Prima Costantini” sarà il suo slogan. Lui è sempre stato leghista.