ROMA – Ringraziamo il Presidente dell’Associazione Rousseau, Davide Casaleggio, per la pronta risposta al nostro appello che però era rivolto al Capo Politico del Movimento 5 Stelle, non a lui.
Questa risposta è un clamoroso autogol.
Infatti, probabilmente a causa della fretta nel volersi giustificare, il Presidente di Rousseau non fa altro che confermare ulteriormente la questione che abbiamo sollevato nel nostro appello di ieri, in quanto rivolgendoci al Capo Politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, riceviamo una risposta dall’Associazione presieduta dallo stesso Casaleggio, tra l’altro utilizzando i canali ufficiali del MoVimento 5 Stelle (blog, mailing list, …).
Per questo, non ricoprendo incarichi politici, ci chiediamo a che titolo Casaleggio utilizzi tutti i canali ufficiali del Movimento 5 Stelle, non da ultimo la mail inviata a sua firma gli scorsi giorni proprio da un dominio M5S.
È forse stato il Capo politico Vito Crimi ad autorizzarlo a rispondere in sua vece o è il Presidente di Rousseau ad aver scavalcato anche il Capo politico in carica?
Siamo sempre più convinti che è necessario chiarire immediatamente il ruolo ricoperto dal Presidente dall’Associazione Rousseau all’interno del Movimento.
Casaleggio è Capo politico oppure fornitore di servizi?
L’associazione Rousseau è un fornitore di servizi del M5S o controlla di fatto il MoVimento 5 Stelle?
Questa era stata la risposta di Davide Casaleggio ad una precedente comunicazione dell’onorevole Fabio Berardini assieme agli onorevoli Carlo Ugo de Girolamo e Paolo Romano
“L’Associazione MoVimento 5 Stelle, nel rispetto dell’art. 1 comma c dello Statuto del MoVimento 5 Stelle, fornisce già oggi – attraverso i suoi organi associativi e politici votati democraticamente dagli iscritti – le disposizioni politiche all’Associazione Rousseau che si occupa, attraverso strumenti e servizi informatici, di rendere operative le indicazioni ricevute”. Lo precisa l’Associazione Rousseau sul Blog delle Stelle, replicando ai deputati Fabio Berardini, Carlo Ugo de Girolamo e Paolo Romano, i quali si sono autosospesi dal M5S chiedendo che la piattaforma Rousseau venga gestita “direttamente dal Movimento 5 Stelle”. “Quanto formulato dalla richiesta è già realtà”, rimarca l’Associazione presieduta da Davide Casaleggio.
“In merito alla trasparenza delle spese”, prosegue Rousseau, “è possibile trovare la risposta nella presentazione del Bilancio di oltre 60 pagine che ogni anno viene pubblicato sul sito di Rousseau, sul Blog delle Stelle e che gli stessi parlamentari hanno ricevuto via email nei giorni scorsi all’interno della comunicazione inviata a tutti gli iscritti”. Per quanto riguarda i dati degli iscritti del MoVimento 5 Stelle: “sono già nella disponibilità del MoVimento 5 Stelle che è infatti titolare del trattamento dei dati. L’Associazione Rousseau si occupa del trattamento dei dati ai fini delle attività richieste dal MoVimento 5 Stelle”, si legge ancora nella nota.
Questo appello di ieri di Fabio Berardini:
Il fatto che a pochi giorni dalle elezioni Casaleggio abbia lanciato un attacco pubblico a mezzo stampa al MoVimento 5 Stelle è vergognoso e stentiamo a capire quale gioco politico possa esserci dietro una presa di posizione così netta, in una situazione che di chiaro e ben definito non ha nulla.
Gestire la piattaforma Rousseau significa gestire il potere all’interno del Movimento 5 Stelle: non solo le fondamentali votazioni (compresa quella effettuata a Ferragosto in cui ha votato il 28% degli aventi diritto) ma anche gestire (o possedere?) i dati sensibili di tutti gli iscritti del M5S, comunicazioni, candidature, liste, votazioni: uno strumento che diventa un’arma a doppio taglio nel momento in cui, unilateralmente, si decide di adottare questo genere di atteggiamento.
Una distorsione, un’anomalia grave, segnalata da mesi e purtroppo mai affrontata fino ad ora (senza tenere conto dell’appello lanciato nei giorni scorsi da oltre 30 parlamentari del gruppo Parole Guerriere).
È giunto il momento di chiarire una volta per tutte questi rapporti.
Queste sono le proposte finora inascoltate e frutto di numerosi confronti con colleghi ed attivisti:
1) La piattaforma Rousseau deve essere gestita direttamente dal Movimento 5 Stelle tramite un organismo eletto democraticamente e trasparente su ogni spesa;
2) Il Movimento 5 Stelle si deve dotare di una struttura organizzativa chiara, democratica ed efficace, superando il modello fallimentare dei facilitatori. Occorre fissare a stretto giro una data per gli “Stati Generali”, stabilendo a priori le ‘regole del gioco’, modalità ed obiettivi, solo dopo una reale forma di condivisione con la nostra base;
3) Il Movimento deve utilizzare i soldi sui territori a supporto dei nostri gruppi locali e dei consiglieri comunali (che dovevano essere i nostri “eroi” in prima linea) per la formazione, la tutela legale ed eventi.
Nei mesi scorsi abbiamo provato in tutti i modi ad avviare una discussione per chiarire i rapporti tra l’Associazione Rousseau ed il Movimento, riportare al centro i valori fondamentali e coinvolgere la base nelle scelte fondamentali senza votazioni calate dall’alto, il tutto in nome di quella democrazia e trasparenza che da sempre animano (o avrebbero dovuto animare) i valori del MoVimento. Nessuna risposta è, purtroppo, mai arrivata.
In attesa che questo appello, esteso ai tanti colleghi che volessero condividere pubblicamente questi punti per dare un forte segnale, venga preso seriamente e concretamente in considerazione, non resta che prendere una decisione sofferta quale ultimo grido di aiuto, autosospendendoci con effetto immediato dal MoVimento 5 Stelle.
È il momento di disegnare insieme una chiara indicazione della rotta da seguire se non vogliamo naufragare definitivamente e scomparire dai territori.
Fabio Berardini, Carlo Ugo de Girolamo, Paolo Romano