TERAMO – In questi giorni immaginiamo una società più che operativa, con i vertici aziendali al lavoro a più non posso, in attesa di definire i diversi aspetti legati alla consistenza programmatica del futuro biancorosso.

La proprietà, che saprà valutare tutto ciò che riterrà opportuno nei tempi che si è data (non ci sembrano celeri, ma sbagliamo – ndr), dovrà dipanare ancora, comunque, la matassa delle mensilità, da dare o non, con la quasi totalità della rosa di prima squadra. Che i vertici aziendali del Teramo Calcio abbiano assecondato la volontà del presidente, per quanto apprezzabile sia stata la loro rinuncia a due mensilità, era dato per scontato.

Molto meno scontato e decisamente più importante, invece, sarà ottenere lo stesso risultato dalla rosa di prima squadra: è questa la situazione che indicherà il vero punto di ripartenza per Di Mascio, Federico e Iaconi. Se la nota ufficiale della società indica nei soli tre professionisti sopra citati quelli che, ad oggi, hanno “archiviato” la fase del lookdown, appaiono evidenti due aspetti: il primo che saremo puntualmente informati sulle evoluzioni future ed il secondo che, ad oggi, non si registrano ulteriori, analoghe situazioni. Il tutto a meno di tre settimane dall’iscrizione al prossimo campionato.

C’è da preoccuparsi? No. Noi siamo convinti che il presidente, piaccia o meno il suo silenzio del periodo, non azzererà e neanche ridimensionerà ai minimi storici, e dopo un solo anno, tutto quanto onerosamente investito prima. E’ per questo che non fanno paura le tre settimane residue per iscriversi al prossimo torneo: ci rifiutiamo di credere, insomma, che non si abbiano già idee e programmi stradefiniti, seppur non noti.

Così non fosse, sarebbe davvero tutto in alto mare, in un gommone senza guida e senza remi. L’esatto opposto di un’azienda calcistica vera e propria, che cammina anche da sola.