PESCARA – Il commissario Arcuri, come si evince dalla scomposta risposta del Presidente della Regione Abruzzo, ha rimesso ad una imminente programmazione nazionale, più ampia e meglio definita, la definizione delle spese di ulteriore potenziamento dei reparti di terapie intensive e di malattie infettive e/o pneumologia.
Pertanto Marsilio, più che continuare ad alimentare inutili polemiche su qualsiasi azione del Governo, si occupi delle cose concrete che attengono alle proprie competenze e sulle quali continuiamo a registrare ritardi imperdonabili.

In Abruzzo siamo ancora in piena fase epidemica ma la maggioranza di centrodestra, nonostante le moltissime difficoltà del personale sanitario, già duramente colpito dal contagio e ancora alle prese con le problematiche dei DPI e dei tamponi o con procedure mai ben definite, e nonostante i rischi a cui vanno ancora incontro soprattutto le fasce più deboli della popolazione (quali anziani e malati oncologici), procede come se fossimo invece in una situazione di normalità.

Con l’ordinanza n.28 ha avviato ulteriori accordi per ampliare la collaborazione con le cliniche private, invece di potenziare ulteriormente la medicina territoriale e i vari presidi ospedalieri e rafforzare gli attuali laboratori per accelerare i test delle analisi dei tamponi e prevedere kit per test ematologici.

Contemporaneamente la stessa giunta regionale ha avviato una rimodulazione delle competenze e dei relativi carichi di lavoro dei dirigenti regionali con il conseguente aumento dei costi per le casse della Regione.
Infine, in maniera scandalosa, ha deciso di spendere ulteriori 100.000,00 euro per una ulteriore inutile campagna comunicazione sul Coronavirus.

In questa fase riteniamo sia invece indispensabile potenziare la sanità pubblica e mettere nelle condizioni medici, infermieri e tutto il personale che opera nelle strutture sanitarie di poter lavorare in sicurezza e con adeguati strumenti di protezione individuale. Sarebbe poi obbligatorio accelerare le risposte agli abruzzesi, che ad esempio hanno dovuto subire i ritardi della Regione nelle procedure della Cassa Integrazione e che attendono ancora i pochi fondi stanziati dalla Legge Regionale “Cura Abruzzo”.

Segreteria Regionale Articolo Uno Abruzzo