Non comprate il libro “Isola delle femmine”  di Cristina Deleo  .

Se cercate un libro angosciante, disperato, piagnone, sul dolore di una madre, non comprate  il libro “Isola delle femmine” .

Se cercate il racconto di una madre disperata che cerca sollievo nella scrittura, per cercare sollievo voi, non compratelo.

Il libro della professoressa  Deleo è un romanzo d’amore.

Perché il dolore che Cristina esprime è come l’amore, è una potenza creatrice. E quando si ama tanto o quanto il dolore per un figlio è tanto si crea. E Cristina lo fa con parole nuove…

Quando il dolore è forte deve diventare qualcos’altro. Per Cristina diventa speranza, cammino, ricerca, perdono, accettazione, comunione. Diventa croce che scarta il rancore, il rimpianto, la disperazione e l’odio. Per Cristina  e Federico questa ricerca innanzitutto di se stessi, è diventato un’isola. Un po’ vera, un po’ inventata, un po’ di fantasia, un po’ realissima.

In queste pagine impetuose, vitali, la sofferenza si trasforma in energia, progettualità, combustile da bruciare. E allora non resta che alzarsi dal letto, andare nel mondo, sforzarsi di vedere la bellezza e fare spazio alla felicità. Cercando la propria isola. Sì, perché gli anni di lotta giornaliera contro la malattia, la burocrazia, l’egoismo, l’incomprensione, la società hanno reso limpida  la consapevolezza che la felicità è una scelta. Di più: l’esercizio di forzare la felicità alla lunga la rende possibile. Ed evidentemente anche contagiosa, perché leggendo questo libro sentiamo l’impulso a vivere di più, con più gioia, leggerezza, affrontando anche la paura e il rifiuto, e poi andando oltre.

E’ un racconto catartico, che fa bene all’anima di tutti. E’ la prima scintilla di una fiamma. E’ un viaggio alla scoperta di qualità che nessuno pensa di possedere. E che non pensava che Federico possedesse. Il dolore e le difficoltà di accettare una realtà diversa e inaspettata, vengono superate dalla forza dell’amore di una donna che trasforma la paura in azione costruttiva. L’istinto materno spezza vecchi schemi educativi, basandosi sulla fiducia, sull’intuizione e sulla ricerca di un’armonia alterata cercando di guidare Federico verso “un isola”,  verso una vita autonoma.

Questo è un libro sulla forza e sull’impegno di questa mamma, che in queste pagine mette a nudo i suoi sentimenti, senza nascondere paure o difficoltà. Semplicemente una donna, una madre. A cui cade addosso una trave più grande e più pesante di Lei. Una madre che non ha le risposte per ogni problema. Che si trova davanti   molte cose che avrebbe potuto o dovuto fare e che non è  stata in grado di fare. Che  non mente raccontando che avere un figlio “diverso” sia un’esperienza meravigliosa, di quelle che tutti dovrebbero provare. Che all’improvviso si trova davanti  un cammino molto impegnativo, talvolta difficile. Che molte volte pensa di mollare. Che molte volte si trova a bestemmiare  per quella prova troppo grande per lei. Poi, senza un dove, senza un quando, senza un perché, raccoglie quella trave e ne fa una croce . E da quel momento parte  per un viaggio alla scoperta di qualità che non pensava di posseder, vivendo. Serenamente, tutti i giorni, con i suoi successi, le sue frustrazioni, con le sue lacrime, le tante risate, nel mondo d’amore, sull’isola in cui cresce insieme al figlio.

Questo di Cristina non è solo un libro. E’ soprattutto una testimonianza per gli altri. Sorretta dalla speranza che la sua esperienza possa arrivare a quelle madri e  coppie spaventate e disperate mentre cullano un bambino “diverso” domandandosi come sarà il futuro. Ecco a cosa può servire il suo vissuto. Cristina si è inventata scrittrice per comunicare che, i bambini come suo figlio Fedetico, Per dire a genitori sotto shock, che non sanno cosa fare che si può fare molto, moltissimo che quasi ogni bambino,  se amato,  può raggiungere una qualità di vita insperata.. Certo, serve una buona dose di coraggio per diventare consapevoli di quanto queste persone speciali hanno tutto il diritto di integrarsi nel mondo grazie alle loro individuali capacità. Tra vittorie, cadute, trionfi e  sconfitte, gioie e delusioni come tutti. Proprio come tutti. Certo, per qualcuno è più faticoso. Ogni meta da raggiungere   richiede uno sforzo molto più grande rispetto a chi vive la cosiddetta normalità.

Comprate il libro “Isola delle femmine”  di Cristina Deleo  perchè è un prezioso aiuto per chi vive la disabilità di un figlio, o di una persona
cara.. Anche per il lettore che non vive la realtà di un disabile, questo libro può aprire uno squarcio in una vita nella quale cooperazione, studio, ricerca e umanità si sono sposati un una causa che ha come obiettivo l’integrazione della persona disabile nella società. Perché quella che leggerete è una storia grande. Che riguarda tutti. E’ un ponte lanciato tra chi vive la disabilità sulla propria pelle e chi la sfiora soltanto.

Grazie Cristina per questo regalo che ci doni.

Leo Nodari