PESCARA – Nella mattinata del 12 maggio 2022, il Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza della Stazione Navale di
Pescara, ha individuato lungo la costa dei trabocchi nelle acque immediatamente antistanti Fossacesia 300 metri
di reti da pesca prive di identificazioni. I militari si sono insospettiti quando durante il pattugliamento costiero
hanno notato un piccolo galleggiante a ridosso della costa. Tali segnali infatti vengono spesso utilizzati come
riferimento dai pescatori di frodo. Dopo un’attenta operazione subacquea i sommozzatori hanno potuto appurare
la lunghezza ed il posizionamento di reti da pesca cosi dette “da posta” divise in due tronconi da 150 metri
cadauno. L’estrema vicinanza alla terra ferma di tali attrezzi abusivi, a circa 25 metri, e la mancanza di idonea
segnalazione risultano altresì essere un evidente pericolo per l’attività di balneazione o pesca subacquea-sportiva.
Nella stessa mattinata i finanzieri hanno proceduto anche all’individuazione e sequestro di altri strumenti dediti
alla pesca abusiva nelle acque antistanti Francavilla al Mare. In questo caso si è trattato di 10 “nasse” dislocate
lungo una cima di circa 200 metri e completamente prive di codici identificativi e di segnalazione risultando
quindi essere anche un evidente pericolo per la navigazione. La pesca di frodo è un particolare tipo di illecito che
da tempo imperversa lungo molte coste italiane. Quella abruzzese poi è spesso meta di soggetti provenienti da
altre regioni oltre che da pescatori abusivi locali, alimentando un mercato nero che muove importanti cifre
contribuendo ad accrescere il fenomeno dell’evasione fiscale. In questo contesto i militari del Reparto Operativo
Aeronavale della Guardia di Finanza, in virtù dei compiti esclusivi di polizia del mare, conducono costantemente
l’azione di vigilanza e controllo del territorio al fine di garantire il rispetto delle norme e la sicurezza dei
cittadini.