Sigg. Dirigenti del Pd abruzzese,

dopo quarant’anni di interrotta militanza nel Pci, Pds, Ds e Pd, quest’anno ho deciso di non rinnovare l’iscrizione al Pd in quanto ho ritenuto che il partito teramano sia in totale confusione, a causa di comportamenti incongruenti di alcuni dirigenti provinciali, e non rappresenti più le istanze dei ceti meno abbienti. In un’unica parola, mi è sembrato che il Pd a livello provinciale abbia smarrito le sue originarie connotazioni, a vantaggio di interessi prettamente personali di alcuni dirigenti. La segreteria provinciale mi è apparsa interessata ad occupare posti di potere, in contrasto sia con l’Unione Comunale che con l’Amministrazione Comunale di Teramo. A questo punto ed a mio parere è arrivato il momento di fare chiarezza anche nel rispetto di quanti hanno riposto fiducia nel Pd nelle ultime elezioni amministrative comunali.

Sono dell’avviso che con il conseguente successo elettorale in Abruzzo si è aperta una nuova fase a livello locale, provinciale e regionale, come hanno dimostrato peraltro anche i recenti risultati della coalizione facente capo a Legnini. Il partito ha trovato nelle forze civiche e progressiste i suoi naturali alleati e su questo solco deve continuare la sua azione politica. Ogni altra considerazione si pone in contrasto sia con la storia del partito che con le indicazioni date dal corpo elettorale abruzzese. Di questo deve prendere atto il partito a livello provinciale per intraprendere un percorso in linea sia con la sua naturale propensione che con le indicazioni politico-programmatiche del sindaco Gianguido D’Alberto, premiate dagli elettori teramani. Occorre pertanto bandire tutti i comportamenti del partito in contrasto con le indicazioni scaturite dal risultato delle amministrative del Comune di Teramo.

Mi auguro che in questa prospettiva prevalga il buon senso all’interno del gruppo dirigente provinciale e che sia in linea con l’Unione Comunale, in modo

che si possa ritrovare un clima di serenità che permetta ai dirigenti del Pd teramano di tornare ad interessarsi della Politica con la P maiuscola. Questo risultato si potrà ottenere solamente se il gruppo dirigente provinciale del Pd rinunci ai comportamenti “dissennati”, quali quelli messi in atto negli ultimi mesi a proposito delle vicende del Bim e del Ruzzo, che hanno danneggiato ed avuto il fine di delegittimare il sindaco di Teramo a vantaggio di “sporchi”giochi di potere.

Se le indicate prospettive (ricerca di una ritrovata serenità ed unione di intenti) non dovessero essere realizzate, la soluzione non potrà essere che quella di un coinvolgimento degli iscritti in un congresso provinciale straordinario nel quale si potranno confrontare le differenti prospettive di alleanza politica.

Spero che le ragioni della Comunità provinciale teramana prevalgano sugli interessi individuali e che non si debba procedere ad una “conta” che avrebbe effetti deleteri. Mi auguro invece che il popolo di centro-sinistra teramano possa ritrovare l’unità nel solco del suo orientamento naturale di centro-sinistra.

Facciamo in modo che la già difficile navigazione della Giunta comunale di Teramo, a causa del disastro finanziario causato dalle passate Amministrazioni di centro-destra, sia confortata da un ritrovato clima di reciproca fiducia, stima e collaborazione; in caso contrario a pagare ancora una volta saranno i cittadini teramani, soprattutto quelli appartenenti ai ceti più bisognosi, nei confronti dei quali, primo di ogni altro, il Pd locale tutto ha il dovere di rispondere con i fatti alle tante aspettative espresse con il consenso all’attuale Amministrazione Comunale.

Il Pd con la Giunta D’Alberto ha un’occasione storica ed irripetibile per accrescere la sua credibilità. Bisogna ad ogni costo ricercare l’unità del partito. Non possiamo mancare la missione assegnata dal nostro corpo elettorale. Come tanti altri che non hanno proceduto come me al rinnovo della tessera, è urgente un segnale di rinnovato spirito di partito nel segno di una ritrovata unità.

Teramo li 16/03/2019 F.to Bucciarelli Domenico