PESCARA – C’è anche tanto Abruzzo in “Covid e dintorni”, il libro di 204 pagine scritto da Domenico Mamone e Giampiero Castellotti, rispettivamente presidente e responsabile della comunicazione del sindacato datoriale Unsic, volume in cui i due autori non solo ripercorrono un anno di emergenza sanitaria nel nostro Paese, ma analizzano i tanti errori gestionali e s’interrogano, nelle ultime pagine, su cosa resterà di questa “lezione”. Il “racconto” parte dai due cinesi ricoverati all’ospedale “Spallanzani” di Roma, ma ricorda che l’Abruzzo è stata una delle prime regioni colpite dal virus, con un caso registrato già il 26 febbraio. Si trattò di un lombardo in vacanza a Roseto degli Abruzzi.

Un capitolo di “Covid e dintorni” è dedicato a dove tutto è presumibilmente partito, la città di Wuhan, nella regione cinese dell’Hubei. Ebbene, ricordano gli autori, questo territorio era già molto conosciuto a tanti amministratori locali che avevano ospitato delegazioni o erano andati in Cina in cerca di opportunità economiche e culturali. Territorio gemellato proprio con l’Abruzzo. Già ad aprile 2013 una delegazione di funzionari e imprenditori, capeggiata da Huang Chuping, è a Tagliacozzo e si parla di istituire un complesso alberghiero da adibire a centro-benessere. L’allora sindaco, Maurizio Di Marco Testa, firma un gemellaggio “con ben due città dai nomi impronunciabili, Xianinng e Zhengzho”, raccontano gli autori. Qualche tempo dopo è la volta di Avezzano, delegazione di sei cinesi accolta dal presidente del Gal locale. L’idea è di istituire un volo di linea tra Hubei e l’Abruzzo. L’Università di Teramo, ricordano ancora Mamone e Castellotti, ha accolto una delegazione di 21 magistrati della procura di Hubei partecipanti al corso sul meccanismo operativo degli organi procedurali italiani.

Il libro, dopo le cronache dettagliate che passano per i riti e i timori vissuti nel lungo lockdown, nella seconda parte si sofferma sui tanti drammi frutto anche di errori. Comprese le approssimative “profezie” della scienza, i calcoli discutibili o inesatti, gli scontri tra Stato ed enti locali, l’emergenza economica. Per i numeri, gli autori si domandano perché a dicembre l’Abruzzo sia rimasto rosso, nonostante i pochi contagi: forse i parametri di gravità avrebbero dovuto subire qualche adeguamento? Tra gli episodi della sofferenza sanitaria, “Covid e dintorni” ha scelto, tra gli altri, la vicenda dell’anziano di Villalago (L’Aquila), positivo al tampone rapido, morto a novembre per arresto cardiaco dopo aver trascorso tutto il pomeriggio in ambulanza in attesa di essere preso in carico nella stanza dell’ex pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona, trasformata di fatto in un’area Covid.

Un intero capitolo è dedicato alla scuola. Gli autori ricordano la sostanziale impreparazione del nostro apparato scolastico alle riaperture a settembre. Puntano l’indice, tra l’altro, sull’esoso acquisto degli ormai celebri banchetti, costati 280 euro l’uno per un totale di 119 milioni. Non sarebbe stato meglio investire sulle nuove tecnologie, dal momento che non era difficile prevedere l’uso della didattica a distanza in un anno così complicato? “Covid e dintorni” ricorda che in Abruzzo, al pari del Veneto, molti banchetti sono stati dismessi perché scomodi. Sempre sulla scuola, la ricerca di Mamone e Castellotti riporta numerosi dati sul rapporto tra contagi e istituti scolastici. Quelli assemblati dalla rivista Wired su numeri ufficiali del ministero (64.800 casi ad ottobre) vedono l’Abruzzo al secondo posto in Italia (97,9 casi ogni 10mila studenti e docenti contro i 42,5 generali) dietro al solo Molise con 120 casi.

Il libro ricorda, infine, che le regioni che hanno riaperto prima le scuole dopo le vacanze natalizie (Alto Adige il 7 gennaio, Abruzzo e Toscana l’11 gennaio) si sono ritrovate per prime in fascia arancione o rossa nel giro di poche settimane. La parte finale del libro è arricchita dalle considerazione sulla “lezione” offerta dal virus: il senso di sospensione, la rinnovata gerarchia delle priorità, la necessità di una rigenerazione morale, il monito per le imprese.

Per leggere le prime 22 pagine: urly.it/3bvyr.