GIULIANOVA – “Nel Progetto di fattibilità tecnica ed economica presentato dai progettisti nel 2022 per la riqualificazione dell’area dell’ex depuratore è scritto chiaramente che l’amianto c’è: ‘…Dai sopralluoghi è emersa la presenza di ridotte quantità di lastre di eternit, pertanto andranno previste e adottate tutte le specifiche misure per la tutela dei lavoratori e dell’ambiente circostante…’. Inoltre troviamo scritto anche: ‘Nel rispetto del D.lgs. n. 81/2008 e succ. agg. ed int. concernente le prescrizioni minime di sicurezza e salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili, andrà prevista in fase di redazione della progettazione esecutiva… la Redazione del piano di sicurezza e coordinamento di cui all’art. 100 del citato D.lgs…’.
Ci chiediamo, quindi, come sia stato possibile che di fronte a questa consapevolezza il Sindaco nel dettare l’Ordinanza di allontanamento degli occupanti dall’area non abbia saputo ben indirizzare affinché lo sgombero avvenisse nei giorni precedenti l’apertura del cantiere, in cui la prima attività, comunque, doveva essere, preliminarmente, la bonifica dall’eternit presente prima di passare alla demolizione dell’alloggio esistente. Ricordiamo che lo sgombero e le prime demolizioni sono avvenute il 6 settembre, mentre la Determinazione per incaricare la ditta specializzata per la bonifica dell’eternit è stata fatta l’11 settembre.
È di tutta evidenza che far intervenire le ruspe subito dopo il brutale e incivile sgombero, mentre c’erano tante persone, ha significato la totale mancanza di rispetto di quanto previsto dalla legge per proteggere la salute pubblica. Questo molto probabilmente ha comportato la rottura delle lastre di eternit depositate anche accanto all’edificio, con liberazione di pericolosissime fibre di amianto in un ambito dove sono presenti un parco molto frequentato, una scuola materna, un asilo nido, un campo di calcio e un quartiere molto popoloso.
Chiediamo comunque che vengano esaminate accuratamente dai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica e dall’ARTA tutte le macerie derivate dalle demolizioni del 6 settembre. Tra l’altro, come dimostrano i video circolati sui social, la demolizione dell’edificio sormontato dal tetto in eternit è stata interrotta grazie ai ragazzi presenti che hanno messo sull’avviso gli operai addetti – che, oltretutto, non indossavano i dispositivi di protezione individuali – evitando così guai peggiori per la salute di tutti.
Quanto accaduto è molto grave e dimostra un comportamento irresponsabile da parte del Sindaco che invece di dialogare, risolvere civilmente la problematica e far avviare in maniera corretta le attività di cantiere ha voluto dare una incomprensibile dimostrazione di forza sgomberando con le ruspe. Crediamo che il Sindaco, che è anche la massima autorità sanitaria locale, dopo questa spiacevole vicenda debba sentire il dovere di dimettersi”. – Il Cittadino Governante Associazione di cultura politica –