TERAMO – Siamo perfettamente consapevoli di quanto strategica e delicata possa essere la questione relativa alla gestione dello Stadio Bonolis per l’intera comunità cittadina. Così come siamo altrettanto consapevoli che quello che ci si appresta ad analizzare è  un documento complesso nelle sue tantissime sfaccettature. Pesante è la responsabilità che i nostri rappresentati politici si stanno assumendo nel dover validare un accordo che potrebbe segnare una importante svolta per Teramo città.
Non è assolutamente nostra intenzione, per il dovuto rispetto dei ruoli,  di interferire nel merito di questioni amministrative, gestionali men che meno in quelle politiche.
Ci limitiamo a voler offrire un nostro contribuito di cittadini e tifosi evidenziando, in tutta serenità, quelle che ci sembrano essere delle palesi incongruenze da quanto emerso dalle ultime pubbliche dichiarazioni.

Il primo aspetto che ci porta a compiere questo passo, è la netta sensazione che la Teramo Calcio in questa vicenda non sia stata adeguatamente rappresentata e tutelata ma relegata, nei fatti, ad elemento piu’ che marginale.
In considerazione di ciò, come associazione storica cittadina, legata da oltre mezzo secolo alle sorti della nostra squadra di calcio e per dovere statutario proviamo a riportare al centro della vostra attenzione quello che sarebbe dovuto essere, in sede di contrattazione, il terzo attore avente diritto, il Teramo calcio 1913. La cui presenza non era certo dovuta come forma di “cortesia politica” ma per il semplice fatto che la struttura oggetto di discussione è stata realizzata al servizio di questo interlocutore a seguito, ricordiamolo, della dismissione del vecchio stadio comunale.
Nell’idea originaria (almeno in quella di noi inguaribili sognatori) “Casa Teramo” avrebbe dovuto produrre una forte sinergia tra l’aspetto economico dell’investitore privato, l’aspetto sociale e quello sportivo;  un tutt’uno vincente tale da alimentare il percorso di crescita delle componenti interessate.
Oggi questo scenario ci appare disatteso se non completamente ribaltato.
La nostra squadra di calcio non è più considerata come la vera locomotiva ma l’ultimo dei vagoni, quello più facile da staccare e da abbandonare al suo destino o da far vivacchiare in un angolo remoto e poco oneroso del panorama calcistico.
Una zavorra che rischia seriamente di scomparire per sempre in virtù di una appetibilità di acquisto pressoché nulla e un peso specifico pari, se non inferiore, all’antenna della Vodafone.

Nel manifestare il nostro appassionato pensiero, invitiamo tutti, nei limiti delle possibilita’, ad una maggiore attenzione nella valutazione di quanto destinato alla principale squadra della nostra città, che si chiama e si chiamerà per sempre TERAMO CALCIO !
Essa non rappresenta una moda passeggera per una “frangia” (cit.) insignificante di cittadini ma 107 anni di storia calcistica ininterrotta che da quest’anno si onora di essere la massima espressione del calcio professionistico regionale.
Primato di non poco conto in un un mondo del calcio che, piaccia o no, rappresenta una delle forze economiche piu’ importanti del nostro Paese e che tanto potrebbe offrire in termini di sviluppo socioeconomico alla nostra città.

Crediamo di non dover aggiungere altro, nella speranza di vedere smentite tutte le nostre fortissime preoccupazioni sul futuro del Teramo calcio 1913.

Il Direttivo del Club Biancorosso Teramo