Nella piazza di spaccio più grande d’Europa è stato  nu juorno buono.  Nella Chiesa di San Paolo  che ha subito un attentato camorristico solo pochi mesi fa, dove un parroco, Don Maurizio Patriciello,  cerca di salvare i ragazzi dalle mani delle baby gang criminali il Premio Borsellino ha portato una ventata di fresco profumo di libertà. E’  stato  nu juorno buono tra i palazzoni di Caivano dove comanda la camorra, dove lo Stato è assente, dove regnano sovrani spaccio e prostituzione, per un giorno si è respirata la voglia di riscatto. Tanta tanta gente, tanti giovani per dire che la strada da seguire parte dal coraggio di affermare che la lotta alla mafia deve essere una priorità dello Stato italiano. Occorre dire chiaramente che  è  una priorità batterla, nonostante la consapevolezza che la criminalità organizzata metta a rischio la stessa tenuta democratica della nostra nazione, nonostante sia evidente che la mafia sia il più evoluto strumento di doping finanziario del sistema economico mondiale, per la sua capacità di arricchire ristrette oligarchie criminali a danno di ampie fasce di economia legale. La lotta alla mafia deve essere una priorità semplicemente perché richiede una volontà politica che superi gli sbarramenti generati dalla mancanza di adeguate coperture finanziarie, argomento strumentalmente utilizzato per giustificare le drammatiche vacanze di organico della magistratura, del personale amministrativo e delle forze di polizia.
Tra gli appuntamenti del XXX Premio Borsellino per perpetuare il ricordo di due grandi personaggi che hanno tracciato consistentemente la storia della nostra terra. Dopo Pescara, Ascoli e Chieti, come da programma, il Premio sabato 12 novembre  il premio è stato a Caivano (Napoli) nella Chiesa di San Paolo . Con la delegazione del Premio presenti il parroco della chiesa Don Maurizio Patriciello, il garante del Premio da 12 anni Don Aniello Manganiello, il testimone di giustizia e frontman del Premio Luigi Leonardi e il leader anticamorra e senatore Lorenzo Diana.

Il Premio Borsellino nella sua XXX edizione, sarà successivamente, il 25 novembre, a L’Aquila nell’auditorium del parco (Renzo Piano) per incontrare i giovani con un ricco parterre di testimoni, così come sarà presente con un proprio intervento di presentazione e una propria delegazione composta da dirigenti scolastici e studenti. Sarà presente e resterà nel parco prima di spostarsi per tornare per 5 giorni davanti all’Università di Roma – come abitudine del Premio in occasione di varie manifestazioni di sensibilizzazione e memoria- anche il monumento “Il sorriso di Giovanni e Paolo”, realizzato dagli studenti del liceo artistico di Castelli nell’ambito di un progetto di educazione alla legalità, un monumento che rappresenta un monito perenne per non dimenticare le stragi e tutte le vittime innocenti delle mafie. Il prossimo 1 Dicembre alle 21:00, alla rappresentazione dell’opera “Falcone e Borsellino, ovvero il Muro dei Martiri”, presso la Monumentale Chiesa di San Domenico di Palermo. L’opera proposta è un dramma in musica ed è un omaggio ai due magistrati e a tutte le vittime della mafia, oltre ad un vero e proprio messaggio di rinnovamento e di rinascita attraverso musica e poesia. Si tratta di un’opera di grande impegno civile ed etico, promossa dal Ministero della Cultura che ha il patrocinio de Parlamento Europeo, dei Presidenti di Senato e Camera, e del Pontificium Consilium de Cultura.