Mentre le regioni Piemonte, Emilia Romagna e Puglia si stanno impegnando, in prima persona e con fatti concreti, a sostegno dei dipendenti della “Mercatone Uno” rimasti senza lavoro e senza tutele dopo il fallimento della Sherman Holding che gestiva i negozi del marchio, gli oltre 100 dipendenti abruzzesi delle filiali di Colonnella, Scerne di Pineto e Sambuceto devono, per ora, accontentarsi solo delle vane promesse dei vertici regionali e dell’Assessore Febbo”.

Queste le parole degli esponenti del gruppo Pd in Consiglio Regionale, Silvio Paolucci (Capogruppo), Dino Pepe (Vice-Capogruppo) e Antonio Blasioli che ricordano come, solo per fare un esempio, i dipendenti piemontesi della “Mercatone Uno” abbiano già ricevuto un anticipo di cassa integrazione grazie ad un accordo siglato dalla Regione Piemonte con i sindacati ed i vertici di una importante banca, non dovendo così attendere le lungaggini burocratiche dell’Inps. Grazie a questa intesa la banca si è impegnata a versare un anticipo mensile della cassa integrazione finché sarà necessario, la Regione si farà carico invece di spese e interessi per l’apertura del conto corrente sul quale i lavoratori ricevono gli anticipi.

Abbiamo volutamente citato il Piemonte, Regione guidata dal centrodestra a differenza di Emilia Romagna e Puglia, a guida centrosinistra, proprio per marcare la differenza con la Regione Abruzzo, dove invece la situazione è ferma dai primi di giugno e, alle promesse dell’Assessore Febbo alle parti in causa, non sono ancora seguiti fatti concreti” sottolinea il Consigliere Dino Pepe. “Infatti nell’incontro avuto lo scorso 5 giugno a Pescara con sindacati e lavoratori della “Mercatone Uno” l’Assessore aveva preso l’impegno di portare avanti, per conto della Regione Abruzzo, le stesse iniziative messe in campo dai suoi omologhi in altre realtà italiane a sostegno del reddito, mettendo assieme, in questa iniziativa, non solo le banche, ma anche comuni e province per cercare di bloccare le tasse locali. Peccato che, da quell’incontro, è tutto fermo, l’Assessore tace e la Regione Abruzzo non ha fatto nulla di concreto per sostenere gli oltre 100 lavoratori abruzzesi messi in crisi da questa situazione”.

Auspichiamo pertanto che l’Assessore Febbo si adoperi per sbloccare finalmente questa vicenda – concludono gli esponenti del gruppo Pd in Consiglio regionalela strada da seguire è quella intrapresa, per esempio, da Piemonte, Emilia Romagna e Puglia, basta solo mettersi all’opera. In ballo c’è il destino di tante famiglie rimaste senza reddito, non c’è quindi altro tempo da perdere, si deve solo agire”.