TERAMO – Una figuraccia per la maggioranza nel Consiglio Comunale odierno.
C’è da dover registrare un fatto che mai dovrebbe accadere, per rispetto alla città tutta, anche quella che ha votato chi ha perso. Appare ovvio che ciascuno dovrebbe rispettare gli impegni assunti in campagna elettorale e, tranne casi eccezionali o eclatanti, restare seduto al proprio posto in occasione di un’Assise Civica: è un dovere, al fine di poter sviluppare il regolare corso dei lavori.
E’ una questione, quindi, che va oltre i costi di un Consiglio Comunale, ma quel che è accaduto si traduce in un operato della politica cittadina che non riesce più a perseguire i propri obiettivi e, senza girarci intorno più di tanto, bene farebbero i dissidenti che scompaiono nel nulla a chiamarsi fuori, ove non esistessero più le condizioni per far parte di una squadra, quella che ha sognato di rivincere il campionato e che sta per calciare un rigore che, se fallito, la porterà alla retrocessione.
Sono situazioni già vissute a Teramo, perché tutti ricordano come andò a casa al secondo mandato Maurizio Brucchi, esattamente come non vorrebbe fare anche Gianguido D’Alberto.
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