PESCARA –  Il Mit ha eseguito, fin dal 2018,  tre visite ispettive sul viadotto Cerrano dell’A14, tra i  caselli di Pescara Nord e Pineto, accertando “criticità” in  materia di sicurezza.
E’ quanto emerge dal provvedimento – di  cui l’ANSA è in possesso – con il quale il gip del Tribunale di Avellino ha imposto il divieto assoluto ai mezzi pesanti di transitare nel tratto autostradale in questione. Il primo sopralluogo è stato effettuato il 19/9/2018, gli altri due il 5  luglio e il 25 novembre scorsi; alle visite ha fatto seguito una  riunione del 26 novembre. Intanto oggi Aspi doveva consegnare al  Mit una nuova relazione sulla struttura, ai fini dell’eventuale  riapertura ai mezzi pesanti su sollecitazione dei territori e  della Regione Abruzzo, visto il caos che si è creato sulla viabilità ordinaria.
Nel provvedimento il giudice, citando una nota dell’Ufficio  ispettivo territoriale di Roma del Mit, sottolinea che “non è  ancora pervenuta all’Uit, ‘sebbene già richiesta nel 2018, la  necessaria documentazione che dimostri il raggiungimento di  adeguati standard di sicurezza in relazione alle criticità  segnalate nel corso delle visite eseguite”.
“In particolare – scrive il gip – erano stati ‘riscontrati  ammaloramenti avanzati, costituiti da ossidazione delle parti  metalliche e deformazione di singoli componenti delle cerniere  di taglio’, mentre il progetto di risanamento presentato da  Autostrade per l’Italia al competente Ufficio del Genio civile  per la prescritta autorizzazione sismica, era stato ‘oggetto di osservazioni e richiesta di chiarimenti che di fatto hanno
sospeso l’iter autorizzativo in parola. Di conseguenza, anche  gli interventi provvisionali ipotizzati dalla società
concessionaria ‘per il tempo strettamente necessario alla  disinstallazione e conseguente manutenzione delle cerniere  presenti, non possono ritenersi adeguati almeno sino a quando non sarà acquisito il richiamato parere antisismico’”.
“‘Le stampelle con cui è stato  costruito il viadotto hanno subito spostamenti tali da rendere  le superfici contrapposte, in corrispondenza della mezzeria,  schiacciate l’una sull’altra…’, mentre in ‘corrispondenza  delle pile… sono presenti degli spostamenti in profondità
dell’ordine di sette centimetri'”. E’ uno dei passaggi del gip  di Avellino, Fabrizio Ciccone, nel provvedimento che dispone il  “divieto assoluto di transito” ai mezzi pesanti sul viadotto  ‘Cerrano’ dell’A14, tra Pescara Nord e Pineto.
Nella nota, recita il provvedimento del giudice, “si segnala  ‘la presenza di un fenomeno di gravitazione che interessa i  pendii in cui è ubicato il viadotto’, il quale sta creando all’interno delle strutture e delle fondazioni uno stato di  coazione per il quale sono state prodotte adeguate e
circostanziate verifiche globali che dimostrino la capacità del  sistema strutturale di resistere'”.
“Pertanto – si legge ancora – non avendo la Società  Autostrade fornito ‘valutazioni documentate e rassicuranti sul  raggiungimento di adeguati standard di sicurezza’, si impone  necessariamente, ad avviso dell’Uit di Roma, l’applicazione di  una restrizione della transitabilità dell’opera, consistente nel  divieto di transito per i veicoli con massa superiore a 35  quintali in entrambe le carreggiate’, intervento di contenimento
dei rischi connessi alla circolazione stradale, ‘da attuarsi  fino a quando non sarà dimostrata l’ottemperanza al  raggiungimento degli standard normativi’.
Nel provvedimento si legge che “alla luce delle allarmanti  preoccupazioni espresse dall’Uit di Roma circa le precarie  condizioni di sicurezza del viadotto ‘Cerrano'” è ritenuto  “assolutamente necessario, per mitigare i rischi connessi al  diffuso ammaloramento dell’opera, intervenire con un intervento  di limitazione del carico verticale massimo che potrà transitare  sul viadotto in questione. Ciò – scrive il gip di Avellino –  avuto riguardo, da un lato, alle imponenti dimensioni del  viadotto, alto ben 89,7 metri e con l’interferenza della  sottostante presenza di una strada, dall’altro, al mancato  rilascio dell’autorizzazione sismica al progetto di risanamento  presentato da Autostrade per l’Italia, che non consente di  ritenere adeguati ai fini della sicurezza gli interventi  provvisionali di messa in sicurezza ipotizzati da Aspi in  assenza della prescritta autorizzazione sismica”. (ANSA).