PESCARA – “Con i salari più bassi d’Europa, con milioni di lavoratori senza rinnovi di CCNL e salari adeguati all’inflazione che negli ultimi 3 anni è stata del 18% con una perdita reale di potere di acquisto ancor più importante, con la sanità pubblica scientemente proiettata verso lo smantellamento a favore di quella privata, con la produzione industriale e  le crisi industriali che stanno provocando una macelleria sociale (vedi caso Stellantis), con la scuola pubblica penalizzata e senza risorse necessarie, con le continue stragi sul lavoro con 3 morti al giorno e più di mille all’anno, con una gestione ideologica dell’immigrazione basata su una legge ingiusta, obsoleta e dannosa per il paese qual è la Bossi/Fini, con il mondo del lavoro basato sulla precarietà che genera lavoro con salari da fame grazie a contratti, colpevolmente sottoscritti da CGIL, CISL e UIL, con gli affitti insostenibili e le politiche della casa inesistenti, il Governo Meloni vara una finanziaria contro i lavoratori, i pensionati, che si sono visti adeguamenti risibili e offensivi (3 euro al mese), studenti, che favorisce gli speculatori, gli evasori e porta il paese verso lo spettro di una economia di guerra stornando miliardi di investimento verso il settore delle armi”. A sostenerlo sono i responsabili della Federazione USB Abruzzo e Molise Teodoro Pace e del settore lavoro privato della stessa Unione Sindacale di Base Romeo Pasquarelli.

“Consapevole degli effetti di tali politiche economiche il governo ha pensato bene di mettere il bavaglio a stampa libera, magistratura e ai lavoratori – continuano i due sindacalisti – apprestandosi al varo di una legge liberticida come il DdL 1660. Contro tale politica economica l’USB ha proclamato lo sciopero generale, che riguarda tutti i settori di lavoro pubblici e privati, per la giornata lavorativa del 13 dicembre 2024 con due manifestazioni nazionali che si terranno a Roma e Milano. L’USB Abruzzo e Molise e i vari coordinamenti provinciali del lavoro privato, del pubblico impiego di Chieti/Pescara, L’Aquila Teramo e Isernia/Campobasso, aderiscono a tale sciopero e parteciperanno alla manifestazione di Roma con 7 autobus”. 

Le Regioni Abruzzo e Molise vivono una crisi profonda che l’USB Abruzzo e Molise riassume in questi punti:

  • per la crisi Stellantis, che coinvolge gli stabilimenti di Atessa, di Termoli e delle aziende degli indotti, con la multinazionale che continua nelle delocalizzazioni e di fatto ha abbandonato il progetto Gigafactory di Termoli mentre ne annuncia analoghi in Spagna;
  • per la sanità allo sbando dove le varie ASL risultano tra le peggiori per gestione dei servizi, con il proliferare di appalti e subappalti nella sanità e nel settore privato che generano situazioni lavorative e salariali non più accettabili;
  • per la scuola pubblica che continua a subire tagli di personale docente e non docente;
  • per i migranti ostaggi dei C.A.S. senza possibilità di iniziare un percorso di integrazione e senza possibilità di ottenere in tempi ragionevoli il famigerato permesso di soggiorno;
  • per i dati sugli infortuni e morti sul lavoro che collocano la regione Abruzzo in zona arancione e tra le peggiori;
  • per il trasporto pubblico locale che attende risposte salariali e occupazionali ma subisce solo le iniziative ritorsive e di limitazioni di sciopero del Ministro Salvini con l’ennesima iniziativa arrogante con la quale ha ridotto a 4 ore lo sciopero per il settore trasporti che l’USB ignorerà confermando la mobilitazione per tutta la giornata e ricorrendo al TAR.

“È ora di alzare la testa e di smascherare un governo nemico dei lavoratori, dei pensionati e degli studenti. È ora di respingere le politiche guerrafondaie che hanno prodotto catastrofi, genocidi, fame e crisi economiche e sociali. È ora di respingere le politiche concertative di CGIL, CISL e UIL che hanno creato una catastrofe salariale e sociale”, conclude la nota del sindacato.