L’AQUILA- “Non si può realizzare un’infrastruttura strategica come il IV Lotto della Teramo-Mare, ad una sola corsia per senso di marcia e senza quella di emergenza, a meno di 150 metri dal letto del Tordino senza prima garantire la messa in sicurezza degli argini del fiume: è come costruire una casa senza le fondamenta. Se un domani il Tordino dovesse esondare e causare danni a cose e persone, chi ne risponderebbe?”.
È quanto ha dichiarato Giulio Sottanelli, deputato di Azione e unico parlamentare della Provincia di Teramo, intervenendo oggi in audizione presso la Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale sul progetto della nuova variante alla S.S. 80, che prosegue: “Voglio ringraziare il Capogruppo in Consiglio regionale di Azione, Enio Pavone, e il Presidente della Commissione Sandro Mariani per aver voluto mettere attorno allo stesso tavolo tutti gli stakeholder coinvolti e aver organizzato un momento di confronto tanto importante per il futuro del nostro territorio”.
Nel suo intervento, Sottanelli ha ricordato: “Durante il mio mandato in Provincia da Vicepresidente con delega ai Lavori pubblici, ho seguito e concluso i lotti 2 e 3 dell’opera, lasciando pronto il progetto preliminare del lotto 4 con un tracciato interamente su Giulianova. Quel tracciato – oggi coerente con il PRG comunale di Giulianova approvato nel 2022 – insiste su un’area urbanizzata, priva di criticità ambientali, già predisposta dal punto di vista infrastrutturale e che andrebbe addirittura a riqualificare e rigenerare le aree industriali lungo il tragitto oggi all’abbandono facendo grande opera di bonifica. È inspiegabile che non si voglia percorrere questa soluzione”.
“Se non si dovesse intervenire subito a modificare il progetto, mi troverò costretto a portare il tema in Parlamento sottolineando la mancanza di sicurezza. Chiederò al Presidente Marsilio, a cui la legge demanda l’ultima firma, di ascoltare il territorio per poter realizzare un’opera condivisa, in sicurezza per i cittadini e per la comunità, senza fare danni ambientali ed economici alle imprese. Le infrastrutture – conclude – si realizzano per la comunità non contro la comunità”.
