PINETO – Grande partecipazione per l’evento “Per gioco” organizzato dall’associazione Gap – Generazione Attiva Propositiva di Pineto, la quale con la collaborazione del Comitato Organizzatore Mostre Antiche e Contemporanee e con il patrocinio della Regione Abruzzo, delle Province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo hanno presentato, ieri 10 novembre 2024 presso Villa Filiani a Pineto, le originali “Carte Abruzzesi”.
All’evento hanno portato i loro saluti l’Onorevole Giulio Sottanelli, l’assessore alla cultura del Comune di Pineto Jessica Martella, il consigliere comunale con delega egli eventi ed al rapporto con le associazioni Pierpaolo Cantoro ed il presidente dell’Associazione Gap Valerio Del Papa.
Durante l’evento, Marco Giampietro segretario dell’associazione Gap, Alessandro Caccia e Siriano Cordoni del Comitato Organizzatore Mostre Antiche e Contemporanee ed il giornalista Nicolino Farina, hanno spiegato come è nata l’idea di realizzare queste carte locali create nel 2010 dal Comitato stesso e come queste nei loro semi rappresentano tutte le nostre province.
I denari rappresentano la Provincia de L’Aquila il cui stemma (Immota Manet, con il monogramma federiciano PHS) campeggia nell’asso: l’aquila sovrasta la “Bolla d’oro” di Federico II, a sua volta rappresentato nel Re di Denari, mentre gli altri “ori” raffigurano la “Presentosa a due cuori”, tipico gioiello abruzzese.
Le coppe rappresentano la Provincia di Teramo con le ceramiche di Castelli, sull’asso è rappresentato un paesaggio tipico di quell’arte maiolicara, mentre nel quattro di Coppe è riportato il motto “A lo parlare agi mesura”, tratto dal cartiglio di uno stemma quattrocentesco evocante un episodio della storia della città.
Le spade valorizzano la Provincia di Chieti, l’asso è ispirato alla spada del “Guerriero di Capestrano” (scultura italica, oggi al Museo Archeologico del capoluogo), mentre il motto Ferrum Est Quod Amat, trascritto nella fascia che lega il Due di Spade, è d’ispirazione dannunziana.
La Provincia di Pescara è rappresentata dal seme dei bastoni grazie all’abbreviazione del motto dannunziano “Audere semper”.
Cultura, tradizione e promozione turistica sono stati al centro di questo convegno.