PESCARA – L’Abruzzo con 163.750 alunni ed un terzo delle autonomie scolastiche in comuni montani e semimontani, ha avuto una riduzione da 190 a 179 istituzioni scolastiche. Il Molise con 34.398 alunni e circa la metà delle scuole in comuni montani e semimontani ha avuto un taglio di appena 3 istituzioni scolastiche, dovendo passare da 52 a 49. La media degli alunni per istituzione scolastica passerà quindi in Abruzzo da 862 a 915 alunni per istituzione scolastica, rientrando a pieno nella media tra 900 e 1.100 alunni per istituto previsto dalla Legge Finanziaria 2023. Proseguendo nel paragone, in Molise la media degli alunni passerà da 661 a 702 alunni per istituzione scolastica.
Anche volendo considerare la situazione della rete scolastica della regione Molise significativamente peggiore di quella abruzzese, i numeri impietosamente dimostrano che c’è stata un’attenzione enormemente diversa. Nessuno può pensare di dover affermare che l’Abruzzo doveva avere lo stesso numero medio di alunni per scuola del Molise. Figuriamoci, con 702 alunni di media all’Abruzzo
sarebbero spettate 233 istituzioni scolastiche. Sicuramente, considerate anche tutte le differenze, con un’attenzione migliore, né simile né uguale, la rete scolastica abruzzese poteva conservare tutte le 190 attuali autonomie scolastiche.
Volendo prendere altri riferimenti come medie di alunni per istituzione scolastica dal 1 settembre 2024: la Basilicata avrà una media di 828 alunni, la Sardegna 799, l’Umbria 833, il Friuli Venezia Giulia 872, la Calabria 907, la Puglia 930 e le Marche 941.
E’ stato fortemente penalizzante pretendere dall’Abruzzo di rientrare pienamente nella media nazionale tra i 900 e 1100, senza considerare il particolare territorio, le enormi difficoltà nella viabilità, nel trasporto scolastico e nell’edilizia scolastica. – Il Segretario Generale di Cisl Scuola Abruzzo Molise, Davide Desiati –