MARTINSICURO – Nel Consiglio dell’8 Ottobre scorso, abbiamo segnalato la necessità di un intervento di pulizia sotto al Ponte Ferroviario sul Tronto, per rimuovere un isolotto di detriti che potrebbero impedire il regolare deflusso delle acque. Il Sindaco assicurava di aver inviato una richiesta in tal senso agli enti preposti. Lo scorso 21 Ottobre, attraverso i social, venivamo a conoscenza di una nota con cui RFI riscontrava la richiesta del Sindaco datata 16 Ottobre 2019, assicurando che avrebbe iniziato l’intervento il 28 Ottobre.

Poiché conosciamo bene i tempi della Pubblica Amministrazione, abbiamo atteso due settimane prima di mettere nero su bianco un paio di semplici considerazioni:

1) Se il Sindaco l’8 Ottobre afferma di aver scritto agli Enti preposti, per quale motivo RFI riscontra la sua nota del 16 Ottobre? Risulta più che probabile che prima del Consiglio nessuno scritto sia partito dal Municipio verso Ferrovie.
2) Per quale motivo, di fronte ad un evidente ritardo di RFI ed all’avvicinarsi del periodo delle piogge, non viene sollecitato l’intervento atteso? Considerata la pubblicazione della prima lettera di RFI, qualora ci fossero stati sviluppi, il Sindaco avrebbe pubblicato anche il seguito.

Torniamo noi a sollecitare chi di dovere sull’urgenza dei lavori in questione.
In un periodo davvero piatto per la nostra Città, preoccupa anche il fatto che alcuni comitati di quartiere debbano attendere mesi prima di essere convocati ed una volta al tavolo degli amministratori, vedano sempre lontane le soluzioni ai problemi del territorio, anche quelli meno complessi: l’esempio di scuola è rappresentato dai cassonetti per i rifiuti, collocati nelle vicinanze dell’obelisco.

Stessa sorte per le Commissioni Consiliari: nell’ultimo Consiglio Comunale, la maggioranza invitava i gruppi di opposizione a chiedere la convocazione delle Commissioni. Cosa prontamente avvenuta, ma rimasta senza riscontro alcuno, anche in questo caso a distanza di un mese. Come sempre, saremo chiamati una settimana prima del Consiglio Comunale per decidere la data dell’assise ed assistere alle nuove manovre economiche di chi pensa veramente di dirigere chissà quale ministero chiave per il futuro della Nazione. Meno male che questa doveva essere, nelle intenzioni di lorsignori, l’amministrazione della condivisione e del coinvolgimento.

Ciliegina su una torta sempre più acida, in un momento di cronica carenza di risorse, una spesa di 3.000 Euro per arredi necessari per l’Ufficio di Presidenza del Consiglio. Non occorre aggiungere altro: se sono spine, pungeranno!

Associazione Città Attiva