Con la presente lettera i sottoscritti denunciano la grave inerzia del Comune e dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo relativamente al problema della ricostituzione del Museo del Gatto intitolato al collezionista Paolo Gambacurta.
E’ bene ripercorrere in breve la storia della tormentata istituzione.
Dopo la donazione modale all’IZS della collezione, è intervenuta una convenzione con il Comune di Teramo per la messa a disposizione di un locale e la gestione del museo, cosa che è avvenuta nel 2016, a seguito di un contributo di € 50.000 della Regione Abruzzo, con vincolo di destinazione, per far fronte cioè alle spese varie di realizzazione dell’iniziativa (acquisto teche, ecc.).
La sistemazione della collezione è avvenuta nella Casa Urbani, da dove è stata sgomberata nel gennaio 2024 per lavori di riqualificazione dell’immobile, effettuati i quali è calato il silenzio totale sull’argomento, nonostante i solleciti degli scriventi.
Con lettera del 15 gennaio 2024, infatti, il Comune di Teramo, nell’informare l’IZS della necessità dello sgombero, assumeva, tuttavia, un preciso impegno, facendo presente che “nel solco della collaborazione tra Enti, a stretto giro di tempo verrà formalizzato un incontro al fine di concordare un percorso per l’individuazione di una sede adeguata dove poter allestire nuovamente la collezione, dando il giusto risalto ai
contenuti della stessa”
Dopo “lo stretto giro di tempo”
, durato più di otto mesi di inerzia, i sottoscritti, con
lettera del 27 agosto 2024, hanno sollecitato un incontro a Comune e IZS, senza ricevere risposta. In tale missiva si ribadiva che l’unica sistemazione ideale della collezione era ed è quella della ricollocazione in Casa Urbani, se ad essa si vuole dare il suo giusto risalto; si aggiungeva che propedeutica a tale sistemazione deve essere una nuova convenzione tra i due Enti citati, contenente gli stessi obblighi reciproci
contenuti nella vecchia.
In data 22 novembre 2024 veniva sollecitato ulteriormente il rinnovo della convenzione di cui sopra.
Le pressioni esercitate dagli scriventi per ricostituire il Museo del Gatto hanno avuto quale riscontro una inerzia totale sia da parte dell’IZS, sia da parte del Comune, al quale ultimo si rammenta il vincolo di destinazione del contributo regionale. Tale inerzia denunciamo all’opinione pubblica, sottolineando quanto viene apprezzata la ricca collezione di indiscusso valore estetico-culturale, unica in Italia e che molte altre città farebbero a gara per avere (vedi Trieste che ha allestito l’estate scorsa una mostra sui gatti costituita solo da cartoline e francobolli).
La presente si invia agli organi di stampa, nella speranza che qualcosa si muova.
Rita Gambacurta Luciano Rasola Maria Pia Gramenzi