Per soli tre punti non è riuscito a passare il turno lo chef Manuel Di Stefano, rappresentante dell’Abruzzo nel quarto episodio di “Cuochi d’Italia”, la trasmissione televisiva condotta da Alessandro Borghese e giunta alla sua settima stagione. Nel corso della puntata, andata in onda ieri sera su Tv8 dalle 19:30 alle 20:30, il 28enne originario di Trignano, frazione di Isola del Gran Sasso, ha sfidato a colpi di ricette la collega Albarosa, rappresentante dell’Emilia Romagna.

Il giovane isolano – che gestisce il ristorante “La Goccia” insieme al fratello Alessandro – ha infatti ottenuto in totale 29 punti mentre la concorrente avversaria ne ha collezionati 31, superandolo con un piccolissimo scarto.

Nella prima sfida, a conquistare i due chef Gennaro Esposito e Cristiano Tomei, chiamati ad assaggiare e giudicare i piatti, sono stati i cappelletti in brodo realizzati da Albarosa. I giudici le hanno assegnato 18 punti mentre Manuel, che ha dovuto preparare lo stesso piatto tipico della cucina emiliana, ne ha ottenuti 13. Per lui è andata meglio durante la sfida di ritorno, con la preparazione di un piatto della tradizione abruzzese: le scrippelle m’busse.

Il giovane chef ha preparato uno dei classici della gastronomia teramana con tutti ingredienti rigorosamente “made in Abruzzo”: dall’acqua del Gran Sasso alla farina di grano solina, passando per l’olio e il pecorino nostrani, presentando il tutto su un piatto di ceramica di Castelli, fatto e dipinto a mano da Simonetti. I 16 punti ottenuti da Manuel non sono però bastati a superare l’avversaria, che ne ha ricevuti solo 13 nel riprodurre il piatto teramano. La cuoca dell’Emilia Romagna, grazie al vantaggio ottenuto nella sfida di andata, è riuscita alla fine ad accedere alla seconda fase della gara.

Lo chef abruzzese, però, ha saputo omaggiare in ogni passaggio la sua terra e la sua gastronomia in un racconto dettagliato della storia della ricetta e dei suoi ingredienti. Al termine della messa in onda,  ieri sera i suoi concittadini hanno organizzato una festa in suo onore che si è tenuta nei locali del centro di aggregazione giovanile gestito dall’associazione “Le Tre Porte”.