TERAMO – Prendiamo atto con non poco stupore del “rimpasto” di Giunta al Comune di Teramo.

In effetti, ben poche volte capita che, a pochi mesi dalle elezioni, un Sindaco decida di sostituire assessori e cambiare le deleghe ad altri, non fosse altro per il banale motivo che in pochi mesi tali operazioni non hanno il tempo di sortire effetti, positivi o negativi che siano.

Naturalmente, se “squadra che vince non si cambia” è vero anche che una squadra fallimentare e che sta perdendo può essere cambiata anche sul finire della partita, vicini al 90esimo minuto, per tentare di ribaltare una disfatta, che in questo caso non è calcistica ma amministrativa.

Fuori da ogni ipocrisia, tuttavia, il Sindaco dovrebbe spiegare perché ha allontanato l’assessore Verna, se egli è stato un amministratore dannoso (questa è la nostra convinzione) o se semplicemente doveva far posto ad un altro (Ciapanna) poiché lo stesso Sindaco non era riuscito a collocarlo alla Presidenza del Bim poche settimane or sono.

La spiegazione assumerebbe un certo rilievo, per comprendere se la Giunta viene nominata nell’interesse dell’azione amministrativa e quindi dei cittadini, o solo per comporre un puzzle, che l’attuale sindaco d’Alberto, in altri tempi, avrebbe definito poltronificio politico.

Allo stesso modo, la revoca di deleghe a taluni assessori, quali ad esempio Di Padova o Core, ha a che fare con gli scarsi risultati da questi raggiunti, oppure con l’esigenza di riequilibrare rapporti politici?

E che dire di altri assessori, quali ad esempio la Falini, che risulta assente ed impalpabile al punto che molti lettori si potrebbero chiedere di chi stiamo parlando, che invece conserva le deleghe affidatele?

A noi pare che questa operazione non sia di prospettiva ma solo disperata, ma soprattutto, al netto dei danni che non potranno più essere procurati dall’ex assessore Verna (ma davvero li ha fatti da solo?), che riporti esclusivamente ad equilibri tattici e politici che davvero poco hanno a che fare con la città, con le sue emergenze, con i suoi bisogni.

Non siamo ipocriti, come detto, ma desideriamo analoga onesta’ intellettuale soprattutto dal sindaco: non è accettabile sentir raccontare di una straordinaria  e speciale operazione che in realtà è solo il completamento di un percorso di puro trasformismo politico finalizzato alla sopravvivenza elettorale – Maurizio Salvi, Capogruppo in consiglio comunale Futuro In