ROSETO – L’amministrazione comunale, in relazione alle sorprendenti dichiarazioni rilasciate dal consigliere Enio Pavone in merito al project financing per il rinnovo della pubblica illumnazione di Roseto, ricorda alla cittadinanza che le responsabilità per lo stato di degrado delle luci pubbliche in città risalgono a due scelte erronee effettuate proprio dall’ex sindaco Enio Pavone.

Alla scelta da lui fatta (quasi del tutto isolatamente in provincia di Teramo ) di uscire dal progetto di rinnovo delle pubbliche illuminazione delle città della Provincia denominato “Paride”, che ha consentito ad altri comuni di innovare la pubblica illuminazione da alcuni anni.
Dalla decisione , sempre assunta dallo stesso Pavone, di portare in Consiglio comunale un project per il rinnovo della pubblica illuminazione a Roseto negli ultimi giorni della sua consiliatura, allorquando il decreto legislativo 163 del 2006 era stato già eliminato e abrogato dall’entrata in vigore del nuovo Dlgs 50 del 2016, così ponendo in essere una delibera assolutamente nulla e priva di effetti.

La nuova amministrazione comunale fu così costretta a ripetere la procedura per giungere all’obiettivo di rinnovare tutta la pubblica illuminazione. Procedura che oggi si complica non per il ricorso della minoranza all’Anac (le cui motivazioni la stessa Anac ha ritenuto del tutto superabili), ma per un fatto assolutamente imprevisto, e cioè per un contenzioso tra autorità anticorruzione e società incaricata dell’espletamento della gara.

L’amministrazione respinge dunque con fermezza le accuse dell’ex sindaco le cui “figuracce” sono dimostrate da atti ufficiali del Comune di Roseto degli Abruzzi.