TERAMO – Determinazione e tenacia, per ottenere giustizia: questi gli ingredienti che muovono il Coordinamento Codice Rosso delle attiviste Adele Di Rocco ed Elena Pesce, promotore dell’iniziativa che ha visto ancora una volta al centro dell’attenzione la gravissima vicenda della giovane tortorese Giulia Di Sabatino. Dopo l’interessamento e su impulso dello staff del Presidente della Repubblica presente ieri a Teramo per l’organizzazione della visita in programma per lunedì 10 febbraio, si è svolto ieri nel primo pomeriggio un lungo incontro tra il Prefetto di Teramo Dott.ssa Graziella Patrizi ed i genitori della ragazza, Meri Koci e Luciano Di Sabatino, determinati nella ricerca della verità riguardo la morte della loro figlia, sempre più convinti sulla scorta dei numerosi elementi oggettivi emersi che non si tratti di un suicidio. Distrutti emotivamente ma soddisfatti i genitori all’uscita dall’incontro con il Prefetto, che dopo aver mostrato grande empatia dal punto di vista umano, ha dato anche la propria disponibilità ad un interessamento oltre che a trasmettere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il plico ricevuto nelle sue mani, contenente documenti riguardanti il caso, alcune foto di Giulia e la commovente lettera scritta da papà Luciano. “Sono un padre di famiglia, il padre di Giulia e di Vanessa che fino a 5 anni fa, era il papà più felice del mondo”. “Sentire la sorella Vanessa da Londra che spesso mi chiede con voce tremante “Papà hanno riaperto il caso di Giulia” mi fa l’effetto di un coltello al cuore”. “Avremo mai giustizia? Avremo mai una risposta? Io non mi rassegno e continuo a perseguire la via della verità perché è quello che mi chiede Giulia, quando mi appare in sogno e mi sorride”. “Papà mi manchi troppo”. Questi alcuni stralci della toccante lettera scritta al Presidente della Repubblica Mattarella.

Nelle foto insieme a Luciano Di Sabatino e Meri Koci, genitori di Giulia Di Sabatino, l’attivista Adele Di Rocco del Coordinamento Codice Rosso, promotore dell’iniziativa e la lettera scritta dal papà di Giulia a Mattarella.